Matteo Berrettini fa un passo indietro e torna a riassaporare sensazioni passate: ancora una volta, è riapparsa proprio sul più bello.
Prima il piede, poi gli addominali. Non ci è voluto molto perché il popolo del tennis, tutto d’un tratto, cadesse in preda al panico. Sappiamo bene, oramai, che il tallone d’Achille di Matteo Berrettini è proprio il suo fisico. Pur essendo così alto e possente, il tennista romano è anche, paradossalmente, tanto “fragile”. E lo dimostra il fatto che, negli anni, abbia collezionato infortuni come se non ci fosse un domani.

Ecco spiegato, quindi, perché tutti si siano spaventati quando, prima a Montecarlo e poi a Madrid, The hammer ha richiesto un medical time out. Era talmente in palla, negli ultimi tempi, che è spiaciuto vederlo di nuovo alle prese con i segnali lanciati dal suo corpo, ma tant’è. Sta di fatto che tutti, non solo gli spettatori del Masters 1000 iberico, si sono allarmati.
Incluso Guido Monaco, che è stato ospite, nelle scorse ore, dell’episodio di TennisMania, il programma a tema che va in onda sul canale YouTube di OA Sport. Con Dario Puppo e Massimiliano Ambesi ha discusso di tutto un po’, focalizzandosi sulla situazione di Carlos Alcaraz, che non ha potuto disputare il torneo più importante del suo Paese, e il Masters 1000 di Madrid.
Berrettini, è tornata: sos Monaco
Chiacchierando dell’attuale situazione dei tennisti italiani, Monaco non ha potuto fare a meno di soffermarsi su Berrettini e sull’atavico problema agli addominali, che spesso, negli anni, gli ha rotto le uova nel paniere.

“Se c’è un limite nel tennis di Berrettini – ha osservato – è l’utilizzo a volte eccessivo della forza, che lo espone a infortuni e non sempre è così efficace”. “Il problema è che sta tornando fuori la fragilità – ha aggiunto ancora, rilevando come questa fragilità si palesi sempre, guarda caso, sul più bello, quando le cose sembrano andare particolarmente bene – Ricordiamoci sempre che questo ragazzo va tenuto molto sotto controllo”.
“La terra è molto adatta al suo gioco – ha concluso Monaco – però sui punti facili… sul cemento arrivano più punti facili, qui devi lavorarti di più. Quel punto di vista lì espone il suo corpo a più traumi e stress“. Una sorta di tuffo nel passato, dunque, se vogliamo. Una fragilità che è un po’ la guastafeste della situazione e che, in un modo o nell’altro, trova sempre la maniera di tornare.