Sinner, sbotta il coach: sono ai ferri corti

Le parole dell’allenatore hanno lasciato tutti di stucco: un atteggiamento così duro non se lo sarebbe aspettato nessuno.

Tra moglie e marito non mettere il dito, recita un vecchio adagio. E quel dito, forse, non lo si dovrebbe mettere neanche tra coach e tennista. Men che meno tra Juan Carlos Ferrero e Carlos Alcaraz, che stanno attraversando, o almeno così sembrerebbe, un momento piuttosto delicato. Che non è dato sapere, nonostante un’idea in tanti se la siano già fatta, come si evolverà.

Sinner
Sinner, sbotta il coach: sono ai ferri corti (LaPresse) – Ilveggente.it

Certo è che quello che ha detto l’allenatore del campione di Murcia nelle scorse ore non può lasciarci indifferenti. Ferrero ha acceso i riflettori su un tema abbastanza ostico, rivelando che la situazione non è proprio tutta rose e fiori come, probabilmente, l’avevamo immaginata. Anzi, l’immagine che ci ha restituita è quella di un rapporto in crisi per via di opinioni e punti di vista assai divergenti.

Il coach dell’ex numero 1 del mondo, già 4 volte campione Slam, è stato molto duro nei confronti del suo pupillo, come si evince chiaramente da alcune delle dichiarazioni che ha rilasciato durante le riprese della prossima stagione della serie Netflix dedicata al tennis: “La sua concezione del lavoro e del sacrificio è diversa dalla nostra – ha detto – È così diversa che mi fa dubitare che possa diventare il migliore della storia. Che abbia vinto quest’anno (nel 2024, ndr) due Grand Slam è molto bello, ma mantenere questi numeri ogni anno… Questo è davvero difficile”.

Sinner, il problema è a monte: l’ha detto chiaramente

Ferrero non le ha mandate a dire, anzi. Dal suo discorso si intuisce, senza alcuno sforzo, che non condivida il modo in cui Carlos gestisce gli impegni sportivi e quelli personali.

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Sinner, il problema è a monte: l’ha detto chiaramente (LaPresse) – Ilveggente.it

“Bisogna trovare l’equilibrio tra le vacanze, l’allenamento e la motivazione” ha osservato, bacchettando il suo pupillo e ricordandogli che un campione degno di questo nome deve essere un esempio di dedizione e di abnegazione. Come Novak Djokovic, ha voluto evidenziare, molto attento all’alimentazione, al riposo e ai ritmi. Il problema, tuttavia, come abbiamo avuto modo di intuire dalla replica di Alcaraz alle giuste osservazioni del suo coach, è un altro.

“Gioco a tennis perché mi diverto davvero, ma a volte non provo quella sensazione, vado ai tornei e gioco per obbligo, penso alla classifica, al bonus e perdo di vista ciò che è importante per me. Lo sai, vogliamo stare allo stesso tavolo (quello dei Big 3), ma a volte penso ‘come posso farcela?”.

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