Non c’era spazio a sufficienza per Jannik Sinner: così il numero 1 del mondo è stato lasciato a casa senza troppi complimenti, nel disappunto generale.
Manca sempre meno, oramai, all’alba. Al momento, cioè, in cui Jannik Sinner sarà di nuovo “libero” di giocare a tennis e di lasciarsi alle spalle la storia del Clostebol e tutti i problemi che ne sono derivati. I tre mesi di sospensione stanno per scadere e il numero 1 del mondo è atteso, dunque, in tempo per l’inizio ufficiale degli Internazionali d’Italia.

I tifosi fremono e anche i suoi colleghi, a dirla tutta, sono impazienti di potersi confrontare nuovamente con lui. Carlos Alcaraz in primis, che ha ritrattato completamente e apportato delle modifiche sostanziali alle dichiarazioni che aveva rilasciato all’indomani del provvedimento della Wada nei confronti dell’azzurro. Aveva detto che la sua assenza non avrebbe in alcun modo inficiato il suo percorso, ma così non è stato: “Mi ha danneggiato”, ha confessato qualche ora fa, riferendosi ancora una volta alla lontananza del numero 1 dal circuito.
“Purtroppo è un peccato – ha affermato ancora – che Jannik sia rimasto fuori dal circuito. Naturalmente stiamo parlando del numero uno, di uno dei migliori giocatori al mondo, se non il migliore. Averlo fuori è complicato per il tennis, per i vari tornei, anche per i giocatori. La sua presenza, infatti, ci permette di dare il 100%”. Peccato solo che non tutti, nonostante i risultati da lui collezionati sul campo da gioco, credono che Sinner sia il migliore su piazza.
Djokovic c’è, Sinner no: l’ha lasciato a casa
C’è qualcuno, infatti, che lo ha completamente snobbato in diretta televisiva. Si tratta di un giocatore che sta crescendo torneo dopo torneo e che sembra destinato a diventare uno dei più forti in circolazione.

Parliamo del brasiliano Joao Fonseca, che, intervistato da Espn Brasil, è stato invitato a tracciare il profilo del suo giocatore ideale, mettendo insieme i pezzi di vari colleghi. Il 18enne ha tirato fuori dei nomi niente male, scavando principalmente nel tennis del passato. Vorrebbe il dritto di Martin Del Potro, tanto per cominciare, ma anche il rovescio di Novak Djokovic. La volée e lo slice di Roger Federer, ancora, così come la mobilità e la mentalità che sono appartenute a Rafael Nadal.
Ruberebbe volentieri il servizio di Giovanni Mpetsi Perricard, infine, mentre non ha speso una sola parola sull’attuale re del ranking Atp. Cosa che è parsa assai strana, ma tant’è: il mondo è bello perché è vario e chissà che Fonseca non possa cambiare idea dopo aver affrontato Jannik.