Sinner sotto shock: l’annuncio ufficiale spiazza i tifosi

Jannik Sinner, la verità su quello che è successo vi lascerà a bocca aperta: sconcertante rivelazione da parte del coach del numero 1 del mondo.

Adesso possiamo dirlo: il peggio è finalmente alle spalle. Dopo più di due mesi trascorsi lontano dai riflettori, Jannik Sinner è stato immortalato mentre raggiungeva Beaulieu-sur-Mer, a 25 minuti circa da Montecarlo, per il primo allenamento in campo insieme ad uno degli amici più fidati: il britannico Jack Draper.

Sinner
Sinner sotto shock: l’annuncio ufficiale spiazza i tifosi (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Sessione propedeutica al suo ritorno ufficiale nel circuito, previsto per il prossimo 5 maggio nella suggestiva cornice del Foro Italico. Fino a giovedì aveva lavorato solo ed esclusivamente in palestra, concentrandosi su aspetti e dinamiche ai quali, per forza di cose, non ha mai potuto riservare il giusto tempo, impegnato com’era a saltare da un appuntamento del tour all’altro. Ma adesso, con gli Internazionali d’Italia ormai all’orizzonte, era giunta l’ora di impugnare di nuovo la racchetta e di sgranchirsi braccia e gambe.

Non sarà facile smaltire, tuttavia, le scorie di quello che è accaduto e delle conseguenze che, per forza di cose, il numero 1 del mondo ha dovuto subire. E lo sa bene Simone Vagnozzi, coach di Sinner, che in un’intervista concessa al Venerdì di Repubblica ha raccontato, un po’ più in profondità, le sensazioni e la tempesta emotiva vissuta dall’azzurro e dal resto del team.

Vagnozzi esce allo scoperto: la verità sul dopo doping

Parole forti, quelle dell’allenatore che ha iniziato a seguire Jannik poco dopo che lo stesso ha detto addio al suo coach storico, Riccardo Piatti.

Vagnozzi
Vagnozzi esce allo scoperto: la verità sul dopo doping (AnsaFoto) – Ilveggente.it

“Viviamo insieme 24 ore al giorno in certi periodi dell’anno – ha osservato Vagnozzi, facendo un piccolo preambolo – è normale che il rapporto vada oltre la professione. Ma serve equilibrio, è fondamentale non diventare troppo amici perché l’amicizia impedisce di prendere decisioni importanti ma necessarie. Si tratta di un compromesso dove non può prevalere l’aspetto tecnico, serve empatia, siamo persone“.

È stato uno shock – ha poi detto in riferimento alle accuse di doping – Dopo aver ricostruito ciò che è accaduto ho detto a Jannik che dovevamo andare in giro a testa alta. Non aveva fatto nulla di sbagliato, chi ha letto i documenti lo sa. Non auguro a nessuno di vivere una situazione del genere. Staccarci dal tennis per un po’ di settimane non ci ha fatto male. Il circuito è una giostra che continua ad andare, ci sono poche pause. Quando sei in cima ti viene richiesto il 100 per cento ogni settimana. Il tennis è una metafora della vita. Richiede capacità di adattamento in circostanze sempre nuove. Palline, superfici, continenti diversi. Noi non potevamo far altro che accettare quello che sarebbe arrivato, cercando di tirare fuori il meglio da questo stop”.

Gestione cookie