Sinner, che amarezza: gli ha sbattuto in faccia la verità

Jannik Sinner, quello che è stato rivelato non è una sorpresa, ma lascia comunque una grande amarezza: è così che stanno le cose.

Anche lui, al pari di Jannik Sinner, Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, ci ha regalato un sacco di soddisfazioni. Andrea Vavassori, del resto, è un doppista di altissimo livello. Cresciuto in una famiglia di sportivi, ha collezionato un gran numero di successi: ha vinto 9 titoli, tanto per cominciare, ma ha anche centrato 3 finali nei tornei del Grande Slam e conquistato, nel 2024, la Coppa Davis. Non ha nulla da invidiare, insomma, ai suoi amici e connazionali singolaristi.

Sinner
Sinner, che amarezza: gli ha sbattuto in faccia la verità (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Il tennis è il centro della sua vita e ha parlato di sport, ma anche di molto altro ancora, nell’intervista che ha rilasciato, nelle scorse ore, a Fanpage. Un botta e risposta nel quale si è raccontato e ha raccontato, a sua volta, la dura vita degli atleti. Ma ha anche rivelato ai lettori quanto imperante sia l’egoismo che, inutile negarlo, regna sovrano all’interno del circuito maggiore.

Lo ha fatto mentre commentava l’affaire Sinner, che sappiamo aver rimediato una sospensione lunga tre mesi per via della sua positività al doping. Vavassori, senza fare inutili giri di parole, è andato dritto al punto, restituendo un’amara verità: “Il tennis è uno sport fortemente individualista – questo l’Andrea pensiero sullo sport che lo ha reso celebre – e ognuno pensa a se stesso”. A quest’asprissima considerazione ne ha fatto seguito, poi, un’altra ancor più dura da digerire.

Sinner, quanto egoismo: è l’amara verità

“È brutto da dire – ha detto ancora Vavassori – ma se uno come Jannik sta fuori dal circuito agli altri sta bene, è così. Molti hanno detto delle cose pensando a questo. Non voglio fare polemica, a me faceva solo piacere stare dalla sua parte e fare sentire il mio sostegno”.

Vavassori
Sinner, quanto egoismo: è l’amara verità (AnsaFoto) – Ilveggente.it

“Penso che lui si sia dimostrato in molte occasioni una persona super positiva – le sue parole – E anche verso di noi ha fatto dei gesti che mi hanno fatto molto piacere. Volevo restituirgli qualcosa e garantirgli il mio sostegno”. Questo benché a sentir lui il rapporto non sia poi così stretto come certa stampa si ostina a far pensare.

“Alla fine la stampa vorrebbe che fossimo tutti super amici – ha concluso Vavassori – C’è grande rispetto tra di noi, ma con Jannik non sono cresciuto insieme e dal punto di vista personale non posso dire di essere un amico stretto. L’ho conosciuto bene in Davis, ma ho più rapporto di amicizia con le persone con cui sono cresciuto. Ho grande rispetto per lui e penso che quella sia una delle cose più importanti. Mi ha impressionato in Davis come atleta e come persona, e quindi è un bell’esempio per le generazioni che crescono in Italia. È quello che tutti vogliamo lasciare, un bell’esempio per chi ci guarda”.

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