Sinner, la cena tra big mescola le carte: tutto da rivedere

Nubi nere in avvicinamento, si complica e non poco il rientro in campo del numero 1 del tennis mondiale Jannik Sinner: ecco cosa è successo.

Ha potuto dedicare alla preparazione atletica un tempo del quale in passato, per forza di cose, non aveva mai potuto disporre. Marco Panichi ha studiato tutto al dettaglio, in maniera tale che il suo pupillo, il campione azzurro Jannik Sinner, potesse trarre giovamento dalla lunga pausa alla quale è stato costretto per effetto del caso doping in cui è stato coinvolto.

Sinner
Sinner, la cena tra big mescola le carte: tutto da rivedere
(AnsaFoto) – Ilveggente.it

Il peggio è comunque passato e il numero 1 del mondo, adesso, potrebbe allenarsi in campo, qualora lo desiderasse, solo che ancora non lo ha fatto. Sta continuando a lavorare in palestra e sarà interessante, a questo punto, scoprire se sia effettivamente riuscito a fare tesoro di questi 3 mesi. Sono assai discordanti, in questo senso, i pareri degli addetti ai lavori.

C’è chi è convinto che al suo ritorno sarà più forte di prima, ma c’è anche chi teme, invece, che questo lungo stop possa avere delle ripercussioni significative. Questo è, insomma, uno degli argomenti che più sta infiammando il dibattito pubblico da qualche settimana a questa parte. Ed è stato anche al centro, a quanto pare, dell’intervista che Filippo Volandri, capitano della Nazionale italiana in Coppa Davis, ha concesso al quotidiano sportivo Gazzetta dello Sport.

Sinner, il futuro è “nero”: previsione infausta

Lui, che Jannik lo conosce bene e ne è grande estimatore, ci ha lasciati un po’ spiazzati. Ha raccontato di essere andato a cena con un altro allenatore “esperto” di Sinner, ossia Simone Vagnozzi, e di essersi fatto, in seguito a questo incontro, un’idea precisa di quelli che potrebbero essere gli scenari futuri.

Volandri
Sinner, il futuro è “nero”: previsione infausta (AnsaFoto) – Ilveggente.it

“La settimana scorsa – ha raccontato Volandri – ero a cena con Vagnozzi, mi ha parlato di un Sinner estremamente motivato, già focalizzato sugli appuntamenti che lo aspettano e mentalmente molto sereno. Ma non dobbiamo dimenticare che per un atleta l’adrenalina della competizione è insostituibile, perché nulla può riprodurre le condizioni della partita: e Jannik al rientrò non giocherà da tre mesi. Perciò, anche se ci ha abituato a percorsi da fenomeno, non aspettiamoci subito vittorie in serie: non sarebbe umano. Certamente più partite farà più si avvicinerà alla forma ideale per Parigi”.

“La sua preparazione atletica è ovviamente traguardata al Roland Garros – ha poi aggiunto – torneo faticoso di due settimane con partite lunghe tre set su cinque. Ma io sono convinto che il lavoro fatto durante questa pausa riverbererà i suoi effetti benefici anche a lungo termine: per tante ragioni, dalle Finals alla Davis, Sinner negli ultimi anni non ha mai potuto fare una preparazione invernale completa e questa assenza forzata dai campi gli ha sicuramente permesso di immagazzinare il carburante necessario per essere al top della condizione fisica per le prossime due o tre stagioni”. Speriamo solo che, almeno stavolta, per quanto riguarda il pronostico sul rientro di Sinner, Volandri si sbagli.

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