Jannik Sinner, lo spietato verdetto è arrivato come un fulmine a ciel sereno: non lo dice apertamente, ma è stato alquanto eloquente.
Stefanos Tsitsipas non vuole più essere l’eterno secondo. Vuole raggiungere vette che non ha mai toccato ed è per questo motivo che, qualche giorno fa, ha ufficialmente assoldato un pezzo da novanta. Goran Ivanisevic sarà il suo nuovo coach: inizierà ad allenarlo, più precisamente, una volta archiviata l’imminente edizione del Roland Garros.

Una decisione che potrebbe dare una gran bella svolta alla sua carriera, avendo lui scelto un allenatore che sa il fatto suo e che ha avuto un’esperienza lunghissima con uno dei migliori giocatori che si siano mai visti nella storia del tennis mondiale. Il coach croata ha lavorato fianco a fianco per anni, come si ricorderà, con l’ex numero 1 del mondo Novak Djokovic, separatosi dal quale si è poi concesso una parentesi, seppur brevissima, con Elena Rybakina.
Adesso è pronto per questa nuova avventura e c’è chi già prevede che il greco, al suo cospetto, riuscirà a fare cose incredibili. Sempre a patto che i big del circuito glielo lascino fare, s’intende, visto e considerato che Tsitsipas, per quanto talentuoso, dovrà pur sempre vedersela con degli squali pericolosissimi. Uno si chiama Jannik Sinner e tornerà in campo, dopo aver scontato una squalifica di 3 mesi, tra un paio di settimane; l’altro si chiama Carlos Alcaraz e alla vista della terra rossa, tutto ad un tratto, si è riacceso.
Sinner come Djokovic. E se lo dice lui…
Sì, è vero che l’azzurro e l’iberico hanno avuto due percorsi di crescita molto simili, ma si fa presto a dire che, come giocatori, abbiano caratteristiche analoghe. Ivanisevic, per esempio, trova che ci sia una netta differenza tra i due campioni dell’Atp.

Intervenuto ad un podcast con Slaven Bilic, l’ex coach di Nole si è lasciato andare, infatti, ad un’interessantissima disamina sulle similitudini tra questi due giocatori. “Quando giochi contro i migliori al mondo – ha osservato Goran – non ti puoi prendere neanche un secondo di pausa. Sono come degli squali e se sentono l’odore del sangue sei finito“.
“Un esempio – ecco la parte interessante del suo discorso – è Djokovic e anche Sinner è così. Alcaraz invece è diverso, magari gioca un set senza lasciarti neanche un punto ma ti concede il set successivo. Sinner è più come Novak. Una volta che sei nella su cosa puoi anche abbandonare. Non hai nessun possibilità e non ti lascia andare. Gioca sempre a quel livello e ti distrugge”. Non ha detto chi tra i due preferisca, eppure a noi sembra già chiaro così.