Berrettini, giornata da dimenticare: il dolore e poi le urla

Matteo Berrettini non è riuscito a fare finta di niente: certe cose non si dimenticano, soprattutto se, come in questo caso, hanno fatto così male.

Sulla terra rossa di Montecarlo non aveva mai combinato un granché, sebbene il suo stile di gioco ben si sposi, teoricamente, con le caratteristiche proprie del mattone tritato. Ma quest’anno, finalmente, Matteo Berrettini è riuscito a sfatare un mito e ad andare ben oltre le previsioni iniziali. Ha anche battuto il numero 2 del mondo, che non è esattamente una di quelle cose che capitano tutti i giorni.

Berrettini
Berrettini, giornata da dimenticare: il dolore e poi le urla (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Settimana dopo settimana, partita dopo partita, il martello romano sta riuscendo, insomma, a rimettere insieme tutti i pezzi di un puzzle che sembrava ormai irrecuperabile. Ogni cosa è tornata al suo posto e i risultati, soprattutto negli ultimi due tornei, si sono visti eccome. Il finalista di Wimbledon 2021 non ha patito troppo il passaggio dal cemento alla terra rossa, avvenuto peraltro in tempi record. Segno che non mentiva quando diceva di essere impaziente di tornare a giocare su quella che, dopo l’erba, è la sua superficie del cuore.

Le vittorie collezionate in questo strepitoso inizio di stagione, dunque, hanno un valore incommensurabile, che va ben oltre i punti effettivamente accumulati, le posizioni scalate e i soldi guadagnati. Quello al quale stiamo assistendo è il riscatto di Matteo Berrettini, un giocatore che in tanti credevano ormai finito, spacciato. Ma che tanti colpi ancora, al contrario, può vantare all’interno del suo arsenale.

Berrettini, certe cose non si dimenticano

Riscatto, sì. Rivincita. Perché The Hammer ha attraversato mille e più tempeste, prima di arrivare qui. Prima di tornare ad essere quello di un tempo: un tennista capace di tutto, da temere su qualunque superficie.

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Berrettini, certe cose non si dimenticano (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Ci sono stati tanti momenti bui, tanti bocconi, amarissimi, da mandar giù. Uno su tutti, quello di cui ha parlato, senza filtri, proprio durante la conferenza stampa che si è svolta al termine del glorioso match disputato contro Sascha Zverev. Una confessione dolorosa che è bello abbia voluto condividere, però, con i giornalisti e con i tifosi.

“Ho questo ricordo di tre anni (in realtà ha sbagliato i conti, era il 2023 e a fare le bizze furono gli addominali obliqui, ndr) fa quando mi sono infortunato qui, e il giorno dopo ero a letto, perché non riuscivo a muovermi. Mi faceva davvero male l’addome. Ogni volta che starnutivo o tossivo, era davvero doloroso. Io però abito qui vicino e dal mio appartamento potevo sentire le urla sul centrale. Quella fu una giornata dura. Ma anche per questo mi sono detto oggi (martedì, ndr) ‘divertiti, falli gridare ancora un po’. Anche questo mi ha aiutato a trovare energia al terzo set”. E ora, finalmente, possiamo dirlo: Cesare – Matteo, pardon – si è ripreso finalmente tutto ciò che era suo.

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