Sos Sinner: pericolo in agguato, riecco Nadal

Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono stati avvisati: il rischio che accada è altissimo ed è tempo di prendere tutte le precauzioni del caso.

Il tennis senza Rafael Nadal non è più lo stesso, ma tant’è. Fortuna, almeno quello, che i campionissimi del passato sono stati “sostituiti” da nuovi e temibilissimi giocatori che meritano, esattamente come i loro antenati, tutti i traguardi che stanno collezionando. Due su tutti: Jannik Sinner, naturalmente, e Carlos Alcaraz.

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Sos Sinner: pericolo in agguato, riecco Nadal (LaPresse) – Ilveggente.it

Non è tutto oro, però, quel che luccica, tanto è vero che il maiorchino ha ben pensato, nelle scorse ore, di tornare sotto i riflettori e di lanciare l’allarme. Il tennis mondiale sta correndo, a suo avviso, un rischio serio, serissimo. C’è un pericolo in agguato talmente concreto che tutto potrebbe cambiare – ed in peggio, ahinoi – da un momento all’altro. Il mancino più famoso della storia ne ha parlato all’Escuela Universitaria, che gli è stata intitolata a Madrid, nel corso di una conferenza stampa a tutto tondo.

Ha parlato della vita dopo il tennis, ma ha anche parlato dei scenari sportivi attuali e di quelli che verranno. Lui, è vero, si è ritirato nello scorso mese di novembre, ma questo non significa che ciò che accade nel circuito non gli interessi più, anzi. Proprio per questo motivo ha ritenuto opportuno lanciare l’allarme e accendere i riflettori su un problema che, a suo avviso, potrebbe avere delle pesanti implicazioni.

Nadal lancia l’allarme: si salvi chi può

Il problema in questione, dice Nadal, sarebbe da rintracciarsi nel fatto che il tennis, oramai, è solo ed esclusivamente una questione di potenza.

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Nadal lancia l’allarme: si salvi chi può (LaPresse) – Ilveggente.it

“In generale – ha osservato il pluricampione Slam – ci sono atleti che sono sempre più alti e si muovono meglio, ormai il servizio ha un impatto decisivo sulle partite. Si gioca solo o quasi solo di potenza e se non si limita questa potenza, arriverà qualcuno alto più di due metri e con buona mobilità e non si potrà competere contro di lui”. “Penso – questo lo scenario catastrofico che teme possa materializzarsi – che non si riuscirà più a fare un break”. E lo spettacolo, naturalmente, ne risentirebbe.

“Il cambiamento per fortuna non è ancora arrivato – ha aggiunto Nadal – Djokovic ha giocato una finale di un Masters 1000 pochi giorni fa, io stesso ho continuato a competere ad alti livelli fino a un anno e mezzo fa. Questo mi porta a pensare che la trasformazione non sia ancora così brusca, perché abbiamo continuato ad avere possibilità di successo”. Riusciranno gli atleti del presente e del futuro a scongiurare questo rischio?

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