Su Jannik Sinner molti preferiscono tacere: regna un silenzio assordante, ma giustificato, su quello che è capitato al numero 1 del mondo.
Sui quotidiani sportivi non si parla d’altro. Idem online. La vicenda relatività alla positività di Jannik Sinner al Clostebol continua a tenere banco e non c’è nulla che suggerisca che i riflettori stiano finalmente per spegnersi, anzi. Molto probabilmente, purtroppo, si continuerà a discutere di questo e di tutte le implicazioni del caso per molto tempo ancora.

Ogni giorno, del resto, spunta una dichiarazione o un comunicato nel quale si allude, per l’appunto, al caso doping che ha coinvolto il numero 1 del mondo. Che, lo ricordiamo, da più di un mese a questa parte è fermo ai box perché sta scontando un periodo di squalifica lungo tre mesi. Dietro gli spogliatoi, invece, non sta accadendo nulla di tutto ciò. Se all’esterno il nome di Sinner continua ad essere sulla bocca di tutti – e, con esso, i dettagli dell’ormai tristemente nota vicenda – nel Tour non se ne fa parola.
A rivelarlo è stato Lorenzo Sonego, che sabato scorso è stato battuto all’Hard Rock Stadium di Miami da un ottimo Taylor Fritz. Il piemontese è stato intervistato da Fanpage e interpellato in merito ad un sacco di questioni: si è parlato del suo fantastico Australian Open, ma anche del doppio giocato in coppia con l’amico di sempre, il connazionale Matteo Berrettini.
Non una parola su Sinner: ecco perché
Ad un certo punto, giacché una cosa tira l’altra, gli è stato chiesto in che modo il circuito stia vivendo e percependo l’affaire Sinner. E in che modo se ne parli dietro le quinte del Tour.

Ebbene, la risposta di Sonego potrebbe sorprendervi, ma la dice lunga sull’atmosfera che si respira negli spogliatoi. “Adesso non è un argomento che si affronta più di tanto- ha rivelato il piemontese, che è molto amico del numero 1 del mondo – Ovviamente c’è la paura che possa succedere la stessa cosa a uno di noi e quindi che ci penalizzi”.
“Con Jannik ci siamo sentiti – ha aggiunto, ancora, l’azzurro Sonego – perché ho cercato di stargli vicino quando è successa la sospensione. Per quanto riguarda noi italiani invece, diciamo che continuiamo a cercare di fare quello che abbiamo fatto e che stiamo continuando a fare negli ultimi anni, provare ad andare in fondo nella maggior parte dei tornei e di consolidare la nostra presenza nelle posizioni più alte del ranking”.