Troppi errori, peggiora giorno dopo giorno la già precaria situazione di Pecco Bagnaia: le ultime dichiarazioni sono state un pugno nello stomaco.
Sul viale del tramonto? Macché. In sella alla sua Ducati, Marc Marquez è tornato a scrivere nuove pagine di storia nella classe MotoGP. E a vincere, come se non bastasse, avendo lui dominato sia in Thailandia che in Argentina. Due successi che ci confermano, nel caso ce ne fosse bisogno, che il pilota spagnolo è ancora on fire e che non ha nessunissima intenzione di cedere il passo ai suoi avversari.

Chi invece non se la sta passando un granché bene è Pecco Bagnaia, che sta faticando, e non poco, a differenza del suo compagno di box, ad adattarsi alla moto. Una situazione delicatissima della quale, nelle scorse ore, ha parlato anche Oscar Haro, ex ds di LCR Honda, che ci ha restituito una disamina lucida e piuttosto interessante a proposito del black out del campione torinese.
Tutto sarebbe iniziato, a suo avviso, nel bel mezzo della pausa invernale, dello stop che c’è stato tra il test di Valencia di novembre e i primi test della nuova stagione. In quell’arco temporale, ha spiegato Haro, i tecnici avrebbero messo a punto la Desmosedici GP seguendo le indicazioni dei due alfieri di casa Ducati. E il problema, dice l’ex ds, potrebbe essere sorto proprio in quel frangente.
Sos Bagnaia: un errore dopo l’altro
“Molte volte, i piloti – queste le sue parole – quando provano la moto nelle prime gare, o anche nei test invernali, dicono: ‘Accidenti, voglio tornare all’ultima moto’. Penso che se Pecco avesse sviluppato questa moto da solo, sarebbe andata meglio. I suoi tempi sono più bassi rispetto all’anno scorso, questo significa che è migliorato molto anche lui”.

Un errore che avrebbe fatto il paio, poi, ha spiegato ancora l’ex manager, di farsi condizionare troppo dai risultati del sei volte campione MotoGP. “Marc ha sempre annientato tutti i suoi compagni di squadra. Penso che Pecco, quando ha detto di voler continuare con la Ducati GP24 ritenesse di seguire la sua strada, non seguire lo sviluppo che sta facendo Marc, perché è molto difficile. Ma è successo a tutti. È successo a Pedrosa, a suo fratello, a Cal Crutchlow, a Stefan Bradl, a Pol Epargaró. Tutti i piloti che erano compagni di squadra di Marc. Hanno provato a fare la stessa cosa che ha fatto lui, e sono caduti“.
Una situazione delicatissima e molto difficile, dunque, dalla quale, ora come ora, secondo Haro non ci sarebbe via d’uscita. Non in America, quanto meno, terreno di conquista di Marquez e arena difficilissima per un pilota che, in questo momento, per dirla con le parole dell’ex ds, è “mentalmente distrutto”.