Jannik Sinner, ecco come la squalifica per la vicenda legata al Clostebol ha influito sull’impero commerciale messo in piedi dal numero 1.
Jannik Sinner aveva 12 anni appena quando, trasferitosi a Bordighera, ha incontrato lungo il suo cammino una persona che gli è rimasta accanto per un decennio. Parliamo di Lawrenc Alex Vittur, l’ex tennista professionista che lo ha affiancato nelle sue scelte professionali sin dal suo esordio nel mondo del tennis e che è, praticamente, uno di famiglia.

Non ha stupito nessuno, alla luce di ciò, che sarà proprio Vittur a sostituire l’uomo che ha deciso, lo scorso 17 marzo, di lasciare l’entourage del numero 1 del tennis. Lawrence Frankopan, agente dell’azzurro e ceo di StarWing Sports, ha chiuso i rapporti di collaborazione con il nativo di San Candido dopo 5 anni trascorsi fianco a fianco. Non si occuperà più, quindi, di supervisionare le attività commerciali del campionissimo italiano, ruolo che passerà direttamente in mano alla Avima Sports & Business Management dell’amico Alex.
Si badi bene, però: dietro questo addio non si celano liti e incomprensioni, ma solo “incompatibilità”. “Dati i miei impegni a lungo termine con StarWing Sports – ha spiegato Frankopan – non sono stato in grado di accettare la loro offerta di lavorare in esclusiva per Avima ma sono grato di aver avuto l’opportunità di lavorare per un talento come Jannik e orgoglioso di ciò che abbiamo realizzato insieme”.
Sinner, si parla di 30 milioni di euro: si salvi chi può
Anche Sinner, dal canto suo, lo ha salutato con garbo e riconoscenza, ringraziandolo per la dedizione mostrata nel corso degli ultimi anni. Ma anche per aver fatto in modo che la carriera commerciale del numero 1 del mondo non scricchiolasse, per via del caso Clostebol, come ha fatto, a causa della squalifica, quella tennistica.

All’agenzia inglese va il merito, infatti, di aver creato delle partnership prestigiose e robustissime. Nessuno degli sponsor ha mollato Sinner nel momento del “bisogno” (leggi bene: dopo il patteggiamento con la Wada e la notizia dei 3 mesi di squalifica). Il suo impero è rimasto in piedi e nessuno ha osato mettere in discussione i contratti stipulati con il campione azzurro, men che meno i bonus inseriti all’interno di questi accordi.
Il risultato della conta dei danni, perciò, è fortunatamente pari a 0. Sinner tornerà a Roma come se niente fosse successo, senza aver dovuto rinunciare a nessuna sponsorizzazione e a nessuno spot, cosa che non era affatto scontata. I 30 milioni annui che arrivano dai compensi base che i brand gli corrispondono, in definitiva, sono al sicuro. Almeno quelli.