Matteo Berrettini torna in top 10, il sogno è finalmente realtà: l’annuncio ufficiale ha riempito di gioia i sostenitori del tennista romano.
Non c’è astio. Non c’è rancore. Nulla di tutto ciò. Vincenzo Santopadre e Matteo Berrettini si sono detti addio non perché non si prendessero più, o perché non andassero più d’accordo. Lo hanno fatto perché avevano entrambi bisogno, dopo 13 anni trascorsi fianco a fianco, di aria e di cose nuove. Di uscire dalla propria comfort zone.

E se lì per lì ci è sembrata una pessima idea, perché eravamo particolarmente affezionati a questa coppia tutta romana, col senno di poi non possiamo che ammettere che, probabilmente, avevano ragione loro. Il tennista romano è finalmente tornato on fire, dopo diverse false ripartenze, così come, del resto, il suo ex coach si è subito dato un gran da fare con il suo nuovo pupillo. Le loro strade si sono separate, sì, ma come due innamorati che si sono voluti bene per davvero continuano comunque ad esserci l’uno per l’altro.
Santopadre è sempre sull’attenti, quando si parla del martello che ha cresciuto e allevato con lo stesso amore che un padre nutre nei confronti di suo figlio. Ed ha gioito insieme a lui quando, la scorsa settimana, Matteo ha battuto Novak Djokovic agli ottavi di finale dell’Atp di Doha: “Sono sicuro – ha detto al quotidiano La Repubblica – che se l’avessi chiamato mi avrebbe detto: ‘C*******, quel torneo ce l’avevo in mano’. Questa rabbia è positiva“.
Come Sinner nessuno mai: parola di Santopadre
Vincenzo lo conosce come le sue tasche, tanto è vero che, subito dopo, ha aggiunto: “Gli devi ricordare che per uno sensibile come lui sono partite così, come quella con Nole, che fanno la prestazione. È sulla strada giusta. Di nuovo affamato“.

Attenzione, però. Per quanto bene gli possa volere è consapevole anche lui, giustamente, che Berrettini abbia dei “limiti” e che non possieda la stessa tenacia propria, invece, del numero 1 del mondo. “Matteo non è Sinner, ma può tornare nella Top10″. Quando gli è stato chiesto perché non sia come Sinner, ha aggiunto una riflessione molto interessante.
“Per tanti motivi, ma soprattutto per quella voglia feroce di migliorarsi, di restare freddo in qualsiasi situazione, per la mentalità che ha Jannik: una cosa fenomenale che nella mia vita ho visto solo – con caratteristiche diverse – in Nadal e Djokovic. Una testa che hanno avuto in pochi, nella storia del tennis: credo gli permetterà di restare a lungo al vertice“.