Jannik Sinner, il clamoroso retroscena ha finalmente dissipato ogni dubbio: adesso la situazione è molto più chiara di quanto non fosse in precedenza.
Si fa presto a credere che il suo odio viscerale nei confronti del numero 1 del mondo sia figlio, solo ed esclusivamente, della vicenda legata al Clostebol. La verità è ben diversa da come ci si potrebbe aspettare e il retroscena rivelato nelle scorse ore dal Corriere dello Sport ci ha aiutati, in qualche modo, a mettere insieme questo puzzle e a trarre le nostre conclusioni.

Il quotidiano sportivo ci ha aperto un mondo, raccontando per filo e per segno come sia nato il rancore mai celato che Nick Kyrgios nutre evidentemente nei confronti di Jannik Sinner. Un’antipatia che non è dovuta al doping, sebbene quanto accidentalmente accaduto al campione azzurro abbia indubbiamente accentuato i sentimenti negativi che il bad boy australiano già covava nei confronti del tennista italiano. Ma che è figlia, semmai, di un avvenimento che risale a ben 6 anni fa.
Era il 16 maggio 2019 e l’atmosfera, al Foro Italico di Roma, era rovente. Kyrgios duellava contro Casper Ruud e in quel match ne accaddero di tutti i colori. Innanzitutto si beccò un punto di penalizzazione per aver imprecato e poi si lamentò, a più riprese, per il caos che regnava attorno a lui. Gli spettatori facevano avanti e indietro sugli spalti ma non per guardare lui, bensì per cercare un posto libero nelle tribune del campo attiguo a quello in cui stava giocando lui.
Jannik Sinner, questo spiega tutto: ecco perché lo fa
E indovinate un po’ chi c’era sul campo limitrofo? C’era proprio Jannik Sinner, che era ben lontano, tuttavia, dall’essere il fenomeno che è oggi. Non era ancora maggiorenne e aveva vinto, fino a quel momento, solo un Challenger, quello di Bergamo. Eppure, tutti gli spettatori di Roma morivano dalla voglia di dare un’occhiata a quel giovanissimo talento altoatesino.

Il vociare, i movimenti sugli spalti e gli applausi, che erano indirizzati a quell’italiano mingherlino e non a lui, finirono con l’infastidire Kyrgios. Che, ad un certo punto, aveva dato di matto scagliando la racchetta sul terreno di gioco e prendendo a calci le bottiglie d’acqua. Fu in quel momento, probabilmente, che nacque la sua antipatia nei confronti del barone rosso che sarebbe diventato, poi, il tennista più forte della sua generazione.
Nick quella partita non la finì. Se ne andò nel bel mezzo della partita, beccandosi una multa di 20mila euro per condotta antisportiva e anche gli insulti da parte del pubblico pagante. E questo sembra avere chiarito, almeno in parte, come mai si sia sentito in obbligo di guidare la crociata contro Sinner una volta trapelata la notizia della sua positività al Clostebol.