Berrettini e Sinner, amici ma non troppo: il silenzio dice tutto

Le dichiarazioni di Matteo Berrettini su Jannik Sinner spiazzano i tifosi: così il tennista romano ha commentato i risvolti del caso Clostebol.

Se c’è un pregio che bisogna riconoscere agli italiani è che, in determinate circostanze, sanno fare squadra più di chiunque altro. Sanno stringersi gli uni con gli altri, sanno sostenersi, sanno darsi reciprocamente il supporto, morale e non, di cui spesso si ha bisogno. Non ci stupisce affatto, dunque, che sia accaduto anche nel momento in cui Jannik Sinner è finito sotto la lente per via della vicenda legata alla contaminazione da Clostebol.

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Berrettini e Sinner, amici ma non troppo: il silenzio dice tutto (AnsaFoto) – Ilveggente.it

I suoi compagni azzurri si erano stretti attorno a lui e avevano cercato in tutti i modi di consolarlo, così come si sono schierati subito dalla sua parte adesso che, finalmente, nel bene e nel male, questa vicenda è definitivamente chiusa. Il numero 1 del mondo dovrà restare fermo ai box per tre mesi, ma archiviata la sua “pena” potrà finalmente tornare a giocare senza quel peso che si è portato dietro per quasi un anno.

E con la consapevolezza, oltretutto, di avere dalla sua degli amici, degli amici veri. Come Andrea Vavassori, per esempio, il primo italiano ad essersi pronunciato in merito a questa brutta faccenda e all’accordo che l’altoatesino ha stretto con l’Agenzia Mondiale Antidoping. “Chi ti conosce sai che hai una mentalità diversa dagli altri – ha detto – La cosa che mi sorprende veramente è come sei riuscito a gestire tutta questa faccenda e il non aver mai risposto alle critiche di persone che veramente hanno oltrepassato il segno da diverso tempo”.

Berrettini ignora Sinner: ecco perché

Anche a Matteo Berrettini, impegnato a Doha, è stato chiesto di commentare i risvolti del caso Clostebol. E pure lui, proprio come Vavassori, è convinto che questa vicenda, per quanto fastidiosa, non nuocerà in alcun modo alla grandezza di Jannik.

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Berrettini ignora Sinner: ecco perché (AnsaFoto) – Ilveggente.it

“Io credo nello sport. Non so che cosa sia successo fra le varie organizzazioni, non faccio l’avvocato e non mi compete. Mi dispiace solo per un ragazzo come Sinner che, come dimostrano le carte, è stato vittima di un errore. Ma Jannik è più forte di tutti noi: tornerà. Ho sempre sostenuto Sinner e creduto che la positività sia frutto di un errore. Posso immaginare che per lui sia un momento difficile”.

A quel punto, gli è stato chiesto se lo avesse sentito: “Se gli ho scritto? No, preferisco rispettare il suo desiderio di riservatezza”. Matteo ha scelto il silenzio, ma è un silenzio che dice tutto. “Io mi sento amico di tutti, ma nel tennis non ho migliori amici, quelli te li fai da piccolo. Con Bolelli ho giocato la Serie A, con Sonego e Vavassori c’è un rapporto più intimo perché siamo cresciuti insieme. Ma non è che se Vavassori si lascia con la fidanzata chiama me, sono amicizie di lavoro, diverse. E va bene così”.

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