Sinner, via Cahill e pure Vagnozzi: l’annuncio fa tremare i tifosi.
Non avrebbe dovuto dirlo, ma gli è sfuggito. E quando si è accorto di aver commesso un piccolo errore di valutazione, ormai era troppo tardi. La frittata era fatta e aveva già spoilerato al mondo intero che, a fine anno, uno dei suoi due coach lascerà ufficialmente il suo box. Non perché stanco di lui e dei suoi successi, ma per godersi un po’ la vita dopo aver immolato al tennis un bel po’ di anni.
Ormai lo sanno tutti, dunque, perfino le pietre, che questo sarà l’ultimo anno che Darren Cahill trascorrerà in panchina. Lascerà il team di Jannik Sinner al termine del 2025 e, a partire da quel momento, non allenerà mai più nessuno. Lo aveva detto chiaramente già tempo fa, ma l’annuncio che l’azzurro ha dato involontariamente all’inizio degli Australian Open ha confermato, di fatto, le parole pronunciate in tempi non sospetti dal coach di origini australiane.
Spiacerà a tutti “perderlo” e, quello è poco ma sicuro, la sua assenza si sentirà. Sì, si sentirà perché Darren ha dato un contributo essenziale nel team del numero 1 del mondo, che deve anche a lui buona parte del successo che ha riscosso nel circuito maggiore. Il punto non è questo, però. A preoccuparci, adesso, avendo già metabolizzato la notizia dell’addio di Darren, sono le dichiarazioni che Simone Vagnozzi ha rilasciato alla stampa qualche ora fa.
Tremano i tifosi: fa paura il messaggio di Vagnozzi
Vagno, come lo chiama Jannik, siede sulla panchina del re del ranking da ancor prima che arrivasse Cahill. E potrebbe non essere troppo lontano, a quanto pare, il giorno in cui anche lui seguirà le orme dell’australiano.
“Mi trovo molto bene con Darren, capisco la sua scelta perché ha fatto questo lavoro così a lungo che è giusto fermarsi un po’ – ha detto l’allenatore a proposito della bomba sganciata dal tennista nei giorni scorsi – Non abbiamo ancora pensato a chi verrà”. E fin qui non avrebbe detto fondamentalmente nulla di male, se non fosse che, subito dopo, ha aggiunto una frase che farà venire la pelle d’oca ai tifosi di Jannik.
“Non credo che mia moglie sia d’accordo che io stia 50 settimane all’anno in giro. L’anno è appena iniziato, abbiamo tanti viaggi e tanti tornei da fare, ci penseremo più avanti”. Che abbia voluto dire, tra le righe ma non troppo, che il suo mandato non durerà a vita? Che stia meditando, anche lui, sul da farsi?