Sinner non ha più segreti: deve farlo a tutti i costi

Svelato uno dei segreti più importanti del piano di attacco di Sinner.

Certo che ha i suoi trucchi. Se non ne avesse non sarebbe arrivato, del resto, sul tetto del mondo. Qualunque cosa faccia ha contribuito a renderlo il mostro che è, il gigante di bravura che domina incontrastato la classifica maschile da ormai diversi mesi a questa parte. Ma ce n’è uno che, più degli altri, ha inciso sul suo modo di essere e sulla sua carriera.

Sinner
Sinner non ha più segreti: deve farlo a tutti i costi (AnsaFoto) – Ilveggente.it

A rivelare uno dei segreti più “scottanti” di Jannik Sinner è stato nientepopodimeno che il suo allenatore. Simone Vagnozzi, per la precisione, al cospetto del quale l’azzurro si è definitivamente sbloccato. Prometteva bene sin dal suo esordio nel circuito maggiore, ma è con lui al suo fianco che è definitivamente esploso. Perché con lui ha un rapporto che va ben al di là della semplice relazione allievo-coach e questo, evidentemente, ha influenzato in positivo le sue prestazioni.

Sta di fatto che il 41enne di Ascoli Piceno ha vuotato il sacco sul suo pupillo poco dopo la vittoria che lo stesso ha ottenuto contro Alex de Minaur e che gli è valso l’accesso alla semifinale degli Australian Open. Lo ha fatto ai microfoni di Eurosport, rivelando un dettaglio estremamente interessante sulla routine del numero 1 del mondo.

Il trucco di Sinner funziona: lo dice anche lui

Un particolare insolito, se vogliamo, nella misura in cui nessuno ipotizzerebbe mai niente del genere parlando del tennista più forte che esista allo stato attuale.

Sinner
Il trucco di Sinner funziona: lo dice anche lui (AnsaFoto) – Ilveggente.it

Eppure, è così che stanno le cose: Sinner, parola di Vagnozzi, è un gran dormiglione. Di quelli che non lo svegliano neppure le cannonate e, a quanto pare, men che meno le sveglie. “L’anno scorso, prima del match con Baez, mi sembra per il terzo turno, eravamo in macchina che lo aspettavamo e non si presentava. Praticamente era il primo match e non gli era suonata la sveglia. Siamo arrivati al circolo un’ora e venti prima, primo set 6-0, l‘ha preso a pallate, quindi non ci facciamo problemi se dorme prima di un match“.

“Stanotte ho dormito circa 10 ore – aveva detto poco prima Sinner a Jim Courier – Dici che non durerà? In realtà me lo dicono tutti, pero di continuare a essere un dormiglione. Poi faccio un sonnellino prima della partita, diciamo che mi sveglio quando conta. Per le 19 sono sveglio”. Che dorma pure quanto vuole, in ogni caso, se dopo essere stato tra le braccia di Morfeo è capace di fare le magie alle quali ci ha abituato.

Gestione cookie