Squalifica Sinner, che mazzata: qualora dovesse andare in questo modo sarebbe “una sconfitta per l’umanità”. Ecco la sentenza
Si parla ancora, e purtroppo fino ad aprile, almeno, sarà così, della possibile squalifica di Jannik Sinner. Il tennista numero uno al mondo, adesso impegnato agli Australian Open, spera di mettere fine a questa brutta storia con un’assoluzione definitiva che ovviamente sarebbe la cosa più logica, visti i fatti.
Sinner, comunque, sa benissimo di rischiare. Perché non si conosce davvero come il Tas di Losanna, dopo il ricorso presentato dalla Wada, potrebbe interpretare il tutto. Il rischio di una squalifica esiste e lo sappiamo tutti, e si è parlato pure di un possibile patteggiamento dell’italiano. Potrebbe essere una via d’uscita qualora si capisse che le cose potrebbero realmente andare male. Un’ipotesi, che comunque non tutti apprezzerebbero, soprattutto perché Sinner non ha nulla da nascondere.
Squalifica Sinner, il commento di Ambesi
Intervenuto sull’argomento in occasione di TennisMania, trasmissione in onda sul canale YouTube di OA Sport, il commentatore di EuroSport Massimiliano Ambesi, ha detto la sua sulla questione: “Dubito che ci sarà un compromesso, ma perché Sinner, o chi per lui, dovrebbe scendere a compromessi per una situazione in cui non si è dopato né è stato negligente? In più ci sono tutte una serie di precedenze di indirizzi giurisprudenziali del TAS che fanno propendere per un’assenza di colpa e negligenza”.
“Perché dovrebbe concordare? Per me sarebbe una sconfitta per l’umanità, non per Sinner. Perché dichiararsi colpevole per una cosa che non ha fatto, per restare fermo tre mesi? Secondo me non sarà così“. In poche parole, patteggiare, sarebbe come ammettere di essere colpevole. O almeno, per meglio dire, alcuni la pensano in questo modo anche se sappiamo che nella realtà dei fatti poi non è proprio così. Vedremo quello che succederà nel corso delle prossime settimane e se nel merito ci saranno delle notizie. Fatto sta che Sinner rischia una squalifica, purtroppo, senza aver fatto realmente nulla e senza neppure, e questo lo dicono i luminari della materia, aver tratto un vantaggio da quella contaminazione.