Sinner, segreto svelato: ecco cosa ha combinato a Dubai il campione azzurro.
Tutto si può dire tranne che il suo successo sia frutto di una mera coincidenza, o dell’allineamento di certi pianeti. Dietro il successo di Jannik Sinner, al contrario, ci sono “cose” che altri tennisti non hanno mai visto: il sacrificio, l’abnegazione, la voglia di migliorarsi. La forza di tornare in campo ad allenare un colpo subito dopo un match nel quale non era stato in grado di usarlo come avrebbe voluto.
Non è inspiegabile, insomma, il motivo per il quale il tennista altoatesino è salito in vetta al ranking Atp e vi staziona ormai da mesi e mesi. È l’ovvia ed inevitabile conseguenza, anzi, del duro lavoro che ha fatto negli anni, della sua costanza, della sua incredibile continuità. Ma è anche frutto di scelte estremamente sagge che hanno avuto delle ripercussioni positivissime sul suo stile di gioco e che hanno contribuito a valorizzare il talento di cui Madre Natura gli aveva fatto dono.
Una su tutte: quella di inserire un nuovo tipo di lavoro nella sua routine, negli allenamenti quotidiani. A Dubai, come riferisce il Corriere dello Sport, il numero 1 del mondo ha lavorato tantissimo sulla propriocezione, che sarebbe, in soldoni, una sorta di sesto senso. La capacità, cioè, di percepire il proprio corpo nello spazio e la contrazione dei muscoli senza servirsi della vista.
Sinner, che lavoraccio a Dubai. Ma ne è valsa la pena…
Ha affinato questo sesto senso lavorando tantissimo sulla balance board e facendo in modo, così, di sentirsi sempre più sicuro del proprio corpo e dei propri movimenti.
Lo è al punto che adesso gioca a caviglie libere, senza cavigliere, onde preservare le anche e le ginocchia. Se n’è liberato dopo oltre due anni ed è per questo motivo che ha potuto affinare la sua propriocettività. “Si è allenato sulla balance board, ora Jannik sente la caviglia ben ferma perché si è irrobustito: è un processo in atto da tempo che continua – ha spiegato a coach e talent Barbara Rossi al Corsport – Con il team, e con l’innesto del preparatore Panichi, deve aver fatto un ragionamento a lunga scadenza: meglio il rischio di una storta oggi che problemi cronici all’anca domani”.
Si è spogliato della coperta di Linus (le cavigliere, ndr) che indossava da quando, nel 2022, aveva rimediato una distorsione a Sofia. E, spogliandosi, ha trovato un nuovo modo di vincere e di essere il numero 1.