Sinner, giustizia è fatta: finalmente tutta la verità.
Ormai si sa: ogni italiano che sia degno di questo nome cerca sempre, a qualunque latitudine si trovi, i sapori della propria terra d’origine. E sembra non fare eccezione Jannik Sinner, che, abituato com’è alla cucina del Bel Paese, fa fatica, talvolta, a farsi andare bene le tradizioni e i piatti tipici dei numerosi Paesi stranieri che visita ogni anno in occasione dei vari tornei.
Si dà il caso, però, che a Melbourne abbia trovato, fortunatamente, un locale che fa al caso suo. Anche quest’anno, come nei precedenti, una delle tappe fisse per lei e per il suo team – arricchitosi, nei mesi scorsi, di due nuovi elementi, in sostituzione di Ferrara e Naldi – è il locale “La pizzeria italiana” di Antonio Sanna. Un punto di riferimento non solo per lui, ma anche per altri tennisti del circuito, come ad esempio Novak Djokovic, che sappiamo bene essere, in un certo senso, un “italiano mancato”.
Lo staff del ristorante è fiero, naturalmente, di essere in cima alla lista dei ristoranti preferiti a Melbourne di due campioni del loro calibro. Nonché orgoglioso del fatto che questo locale sia, soprattutto per Sinner, una sorta di rifugio. Un luogo in cui sentirsi a casa pur essendo, fisicamente, molto lontano da casa. Un posto in cui essere se stessi e ritrovare un po’ di quell’italianità di cui, alla lunga, si sente la mancanza. Soprattutto dal punto di vista culinario.
Sinner, era una menzogna: altro che braccino corto
Sanna e i dipendenti della pizzeria sono dunque, in un certo senso, come una seconda famiglia. Jannik lo conoscono bene, in particolar modo il titolare, che ha rivelato a Fanpage un bel po’ di retroscena a proposito del numero 1 del mondo e delle sue abitudini.
Ha rivelato, in primo luogo, di adoperarsi sempre per soddisfare tutte le richieste “alimentari” che arrivano dal team del nativo di San Candido. “C’è un bel rapporto tra di noi, la loro fiducia è una cosa molto importante e di cui vado fiero, perché non capita tutti i giorni di incontrare persone del genere. Non solo per il livello, ma anche dal punto di vista umano”.
Poi, si è soffermato su un dettaglio per nulla scontato, che fa decadere una volta per tutte l’ipotesi secondo cui Sinner avrebbe il braccino un po’ corto. “Ovviamente il conto lo paga sempre Jannik – ha rivelato il titolare – che si prende cura del suo staff. Poi apprezzano il fatto che io faccia qualcosa fuori menù per loro, perché è un piacere. Qui si sentono in famiglia e questa è una cosa che sicuramente gradiscono. C’è grande rispetto da parte di tutti”.