Berrettini, scelta fatta: così è deciso.
Tre passi ancora, soltanto tre, e avrebbe avuto la certezza matematica di non dover affrontare dei primi turni eccessivamente ostici. La sconfitta rimediata a Brisbane all’inizio dell’anno gli ha invece impedito, purtroppo, di accumulare i punti necessari per poter essere una delle 32 teste di serie in gara agli Australian Open.
E, come ampiamente prevedibile, il sorteggio del tabellone principale del primo Slam dell’anno non gli ha sorriso. Matteo Berrettini incontrerà sin da subito un gran bell’osso duro, l’americano Cameron Norrie, al cospetto del quale dovrà mettere in campo tutte le sue energie e tutti i suoi colpi migliori. Dopodiché, si vedrà, sebbene resti inteso che la sua strada verso l’ipotetica ma improbabile vittoria sia lastricata di ostacoli che, almeno all’apparenza, sarà difficile aggirare.
Questo non significa, ad ogni modo, che il finalista di Wimbledon 2021 non intenda provarci. Del resto a Melbourne Park ha fatto grandi cose, in passato (nel 2022 ha raggiunto la semifinale, ndr), segno che su quella superficie il suo gioco funziona e che potrebbe non essere ancora detta l’ultima parola. Soprattutto se, come speriamo, riuscirà a mantenere fede alle promesse che ha fatto a se stesso. Si è raccomandato di non avere fretta, di non dimenticare il suo amore per il tennis, e chissà che questo modus operandi non possa essere il segreto per fare bene nel 2025.
Berrettini, decisione presa: novità in panchina
Lui, dal canto suo, ce la metterà tutta, come ha confermato a Sky Sport nelle scorse ore. “Abbiamo lavorato tanto sulla risposta, sul dritto e rovescio in corsa, sul servizio per non essere prevedibile, sul fisico e la prevenzione – queste le sue parole – Ci sono tante cose e ho tanta voglia di farle, è un segnale positivo. Contro Norrie sarà una partita difficile per un milione di motivi: è uno Slam, non gioco contro di lui da tempo e nel 2025 ho giocato solo una partita. La voglia c’è, dovrò fare attenzione nei game al servizio e mettere pressione in risposta”.
Al suo fianco ci sarà Alessandro Bega, il coach che era al suo fianco anche quando sulla panchina di Berrettini sedeva Francisco Roig. Matteo non ha ancora scelto un allenatore che prenda il posto dello spagnolo, ma nel corso di quell’intervista ha comunque detto qualcosa in merito. “La chiave di tutto è un atteggiamento positivo. Vincenzo Santopadre mi ha insegnato ad essere l’allenatore di me stesso. Durante le partite cerco di prendermi per mano e guidarmi tra le difficoltà e i momenti difficili”.
Che non abbia intenzione di assoldare nessuno? Probabile. C’è talmente tanta sintonia con Bega, d’altra parte, che potrebbe non essere necessario. O chissà, magari sta già “trattando” ed è solo questione di giorni prima che ufficializzi un nuovo ingresso nel suo team.