Sinner, non ci sono dubbi: anche loro stanno dalla sua parte.
Non ha certo vinto due Slam per caso o per fortuna, ma si può indubbiamente dire, stavolta, che in occasione del sorteggio dell’edizione 2025 degli Australian Open la dea bendata è rimasta per tutto il tempo al suo fianco. Perché, bisogna ammetterlo, Jannik Sinner proprio non avrebbe potuto pescare meglio di così.
Non che ci siano avversari che un numero 1 al mondo debba temere più del dovuto, intendiamoci. Il campione azzurro ha ampiamente dimostrato di poter aggirare qualunque ostacolo e di trarre beneficio, addirittura, dalle sfide più ostiche. È confortante, tuttavia, sapere che i primi turni dello Slam inaugurale della stagione saranno, sulla carta, tutto sommato abbastanza semplici. Per assaporare un po’ più di pathos bisognerà aspettare la parte finale del percorso dell’altoatesino, quando Sinner dovrebbe imbattersi in rivali più ostici che cercheranno, sicuramente, di mettergli i bastoni tra le ruote e di impedire che il campione in carica bissi il successo dello scorso anno.
Ma non ci piace correre troppo. Preferiamo di gran lunga, al contrario, goderci tutto quello che il primo Major dell’anno intenderà riservarci. Con una consapevolezza a fare da contorno alle emozioni del momento: Jannik è amato in ogni dove e ovunque vada troverà sempre e comunque qualcuno pronto a fare il tifo per lui, per i valori di cui è portatore e per l’umiltà che ha dimostrato di aver conservato nonostante la vita gli abbia riservato un posto nell’Olimpo del tennis. E se ne siamo così convinti, è per il motivo che vi illustreremo da qui a breve.
Sinner, che smacco: il gesto plateale dice tutto
Non era così scontato che il pubblico della terra dei canguri riservasse al numero 1 del mondo un’accoglienza così calorosa. Eppure, quello che è accaduto nelle scorse ore al Melbourne Park testimonia in maniera inequivocabile quanto detto pocanzi.
Al suo arrivo alla Opening Week, la Rod Laver Arena l’ha accolto con un boato che ci ha ricordato quello che gli spettatori riservavano sempre a Roger Federer ovunque lo svizzero si recasse. Come fosse una rockstar, il pubblico gli ha trasmesso sensazioni positive e affetto, quanto di più bello un tennista possa sperare di ricevere dall’altra parte del mondo. Tanto più se, come in questo caso, il boato è coinciso con una dolcissima “vendetta”.
L’Australia è la terra del suo hater più accanito, vale a dire Nick Kyrgios, per cui deve avere avuto un sapore ancor più intenso il fatto che i connazionali del suo rivale lo abbiano accolto con tanto entusiasmo. A riprova del fatto, probabilmente, che il bad boy di Canberra non è riuscito ad “influenzare” nessuno, neppure “la sua gente”. E che ci vorrà ben altro, oltretutto, perché gli appassionati smettano di fare il tifo per il nostro Sinner.