Che “prepotente” Berrettini: galeotta fu l’Australia
Sarebbe sciocco negare il talento di un atleta solo ed esclusivamente per una mera questione di campanilismo. Gli australiani non lo hanno fatto, per fortuna, tanto è vero che, nei giorni scorsi, alla vigilia dell’inizio dello Slam che si gioca nella loro terra, hanno lanciato un docufilm che si è rivelato essere un’autentica sorpresa.
Il canale ufficiale degli Australian Open lo ha pubblicato su YouTube e si intitola “Forza Jannik: Sinner e la crescita del tennis italiano”. Il protagonista principale, manco a dirlo, è proprio il numero 1 del mondo, la cui evoluzione viene raccontata in maniera sincera e fedele a come, effettivamente, si sono svolti i fatti narrati. Tutti i dettagli della sua crescita, dagli anni a Bordighera al magico incontro con Simone Vagnozzi e Darren Cahill, sono lì, sul piccolo schermo, tanti pezzi che vanno a comporre il magico puzzle che è, oggi, la vita del campione nato in Alta Pusteria. Non c’è spazio solo per la volpe di San Candido, tuttavia, in questo docufilm, della durata di 52 minuti.
Ad un certo punto, Matteo Berrettini e gli altri campioni azzurri “rubano”, infatti, la scena al re del ranking. Gli australiani hanno ritenuto doveroso riservare un passaggio anche ai colleghi di Sinner, non fosse altro per l’anno memorabile che ha vissuto il tennis azzurro e dinanzi al quale non si può fare altro che prendere atto della grandiosità di un movimento così ben rappresentato. Ce n’è per tutti, in questo docufilm, un’autentica sorpresa per i tifosi del Bel Paese.
Da Sinner a Berrettini: ce n’è per tutti
La personalità, lo stile e le caratteristiche tecniche dei principali tennisti italiani vengono dipinti con maestria e oggettività, in un crescendo di emozioni e di orgoglio.
Si racconta la bellezza delle “pennellate” di Lorenzo Musetti e del suo gioco insolito, così deliziosamente retrò e al tempo stesso affascinante. Si dipinge l’energia smisurata di Matteo Berrettini, il cui dritto e servizio sono dinamite, dinamite purs. Spazio, poi, all’esuberanza di Flavio Cobolli, ai sogni di Matteo Arnaldi, al braccio d’oro di Fabio Fognini, al vasto repertorio di colpi di Lorenzo Sonego. Con un assaggio, poi, dell’altrettanto esplosivo universo femminile italiano, che lo scorso anno ha vinto un indimenticabile epoca d’oro che speriamo possa protrarsi anche nel 2025.
Paolo Lorenzi, ora direttore degli Internazionali d’Italia, ha saputo trovare le parole migliori per racchiudere tanta potenza e magia in una sola frase: “In Spagna o negli Stati Uniti, vediamo spesso giocatori dallo stile simile. In Italia non succede, non seguiamo necessariamente un’unica strada e questo ci porta a vincere anche su varie superfici”. Nonché, a quanto pare, ad incantare tutti, connazionali e non.