Game over per Sinner, più si avvicina febbraio con la sentenza del Tas di Losanna, più arrivano voci di una squalifica. Ecco la situazione
Mentre lui sta cercando di prepararsi al meglio per gli Australian Open, primo appuntamento ufficiale della stagione, assai importante, visto che è uno Slam e visto che lui è quello che detiene lo scettro, siamo ancora qui tutti a parlare di quello che potrebbe succedere a Jannik Sinner nel momento in cui il Tas di Losanna renderà pubblica la sentenza contro l’assoluzione che la Wada ha presentato.
E più si avvicina il momento clou, quello della decisione finale, più arrivano voci su una possibile squalifica che potrebbe colpire il tennista azzurro. Noi oggettivamente non sappiamo come tutto questo finirà, ma è evidente purtroppo che Jannik rischia davvero grosso. E a mettere ancora più ansia dentro ai suoi tifosi ci ha pensato la CEO dell’ITIA Karen Moorhouse, che ha detto questo. Lasciando, praticamente, pochissime speranze a quella che potrebbe essere un’assoluzione.
Game over per Sinner: ecco la sentenza anticipata
Ha rilasciato un’intervista a tennis365.com la rappresentante dell’International Tennis Integrity Agency. E ha dichiarato questo: “Se risulti positivo a una sostanza vietata, il punto di partenza per una possibile squalifica è di quattro anni. Se si può dimostrare che non sia stato intenzionale, la pena si riduce a due anni. A questo punto si devono fare delle differenziazioni. Nel caso di Swiatek parliamo di un prodotto contaminato (medicinale), mentre per Sinner c’è la complicazione che il suo sia un prodotto non contaminato, in quanto il fisioterapista ha usato sul suo dito il prodotto in questione che conteneva il principio attivo dopante. Per questo, l’intervallo della squalifica va da uno a due anni”. Che botta clamorosa.
La stessa ha poi continuato: “So che la WADA ha affermato che il motivo del ricorso si concentra sul fatto che il giocatore possa avere una responsabilità, rispondendo all’articolo in cui si parla di ‘nessuna colpa o negligenza significativa’. Il tribunale indipendente di primo grado aveva ritenuto che Sinner non avesse alcuna colpa o negligenza, avendo usato la massima cautela possibile. L’Agenzia mondiale antidoping contesta ciò”. Insomma, come detto, il rischio per Jannik pare davvero altissimo.