Sofferenza Sinner: l’annuncio è una mazzata che getta nello sconforto i tifosi del tennista numero uno del mondo. Ecco le sue parole
Jannik Sinner è pronto a tuffarsi di nuovo sugli impegni della stagione. Dopo qualche settimana di vacanza, il tennista azzurro vuole riprendere a giocare. Lo farà prima con dei match di esibizione, poi agli Australian Open, primo Slam del 2025. Ci arriva da favorito, ovviamente, non solo per la classifica che è un segnale, ma anche per quello che era il suo stato di forma. Ma anche perché è il detentore del titolo.
Non sarà semplice ripetersi. Per svariati motivi. Tutti adesso hanno come obiettivo quello di vincere contro il numero uno al mondo. Che, inoltre, mentalmente non è proprio così libero: siamo tutti in attesa, e non solo lui, della decisione del Tas di Losanna sul ricorso presentato dalla Wada contro l’assoluzione sul caso Clostebol. Una situazione che ha messo in mostra anche quelli che sono i nemici di Jannik nel circuito tennistico. Detto questo, c’è pure un altro fattore che potrebbe fare la differenza.
Sofferenza Sinner: le parole lasciano di stucco
In un’intervista rilasciata ai canali ufficiali dell’Australian Open e che si può vedere integralmente sul canale Youtube, Sinner ha parlato delle vacanze e della situazione familiare non di certo serena in queste festività natalizie.
“È importante passare il Natale in famiglia, ma è stato difficile dopo la scomparsa di mia zia. Sarà sempre nel mio cuore, è una persona speciale. È stato pesante perdere una persona così importante, che mi ha dato tanti consigli e mi ha fatto vivere momenti belli. La mia è una famiglia unita e a me piace stare con persone che si fidano di me in tutto. Per questo, è stato un Natale strano”. Insomma, anche l’aspetto familiare è uno di quelli che possono fare la differenza dentro la vita di un’atleta. E non è da sottovalutare, senza dubbio, lo stato d’animo di Sinner in vista dei primi impegni ufficiali della stagione. Uno stato d’animo che potrebbe anche influire dentro le sue prestazioni. Speriamo ovviamente di no.