Berrettini convince ma non troppo: il campione divide ancora.
Nel nuovo talk dedicato al tennis, di cui qualche sera fa gli appassionati hanno potuto godersi una piccola anteprima, si è a lungo parlato di uno dei protagonisti indiscussi di parte della stagione appena volta al termine. No, non di Jannik Sinner, re incontrastato del 2024, ma di Matteo Berrettini, che a dispetto di un inizio disastroso – si era ritirato dagli Australian Open – ha vinto 3 titoli e si è pure laureato campione del mondo.
Gli ospiti presenti nello studio di Sky Tennis Club, ovvero Flavia Pennetta, Paolo Bertolucci, Stefano Pescosolido e Neri Marcorè, hanno a lungo discusso, guidati da Stefano Meloccaro, di come il campione romano, come una fenice, sia risorto dalle proprie ceneri. Chi si sarebbe mai aspettato risultati del genere, del resto, dopo tutti gli infortuni con cui ha dovuto fare i conti dal 2021 in poi? Nessuno, probabilmente, eppure è riuscito a stupirci ancora una volta.
O meglio, qualcuno di sicuro lo ha stupito, ma non tutti. Particolarmente entusiasta della sua performance si è detta la Pennetta, che ha aperto il dibattito con una riflessione interessantissima: “A me Matteo ha sorpreso tantissimo già a Wimbledon quest’anno – ha osservato – nel senso che io credo che la sua partita forse più bell’anno perché comunque sì, ha perso, ma ha giocato veramente un tennis incredibile, è stata quella con Sinner. Lì io veramente credo gli sia mancato molto poco per portare a casa quella partita e comunque da lì è risalito”.
Berrettini, che delusione: la verità in studio
Bertolucci è parso, invece, su un’altra lunghezza d’onda, a riprova del fatto che il tema Berrettini è ancora caldo e ha creato divisioni in studio. Prima ha usato la carota, poi il bastone. “Anche se non troverà la continuità di prima – ha detto l’ex tennista – è un giocatore tranquillamente da primi 20 del mondo, ma proprio in assoluto, cioè secondo me può avvicinarsi anche alla top ten. Io gli auguro di tornare sul livello di prima”.
“Sinceramente – ha poi aggiunto – sarà difficile anche perché dopo quel momento lì io mi aspettavo una crescita, ma invece, dopo la vittoria, anche sulla terra battuta, poi obiettivamente nel finale di stagione, nonostante la Coppa Davis, i risultati non sono stati così confortanti”.
Gli ha fatto eco Pescosolido che, come Bertolucci, ha ammesso che si sarebbe aspettato qualcosa di più da Berrettini nel finale di stagione. Soprattutto dopo, appunto, l’exploit all’All England Club e sulla terra rossa. “Ha giocato molto bene a Malaga, anche sorprendendo, se vogliamo, ma mi aspettavo qualcosina in più nella seconda parte dell’anno. Però le qualità ci sono, anche io lo vedo tra i primi 15-20“.