Alcaraz e Sinner non ci credono. Ultim’ora da brividi nei confronti dei due tennisti che ci regaleranno molte emozioni per molti anni
Ci regaleranno delle emozioni per moltissimi anni, lo sappiamo. Ed è giusto così visto che parliamo dii due campionissimi. Il primo, Sinner, attuale numero uno al mondo; l’altro, lo spagnolo Alcaraz, che davanti a tutti già ci è stato e al momento anche per diverse settimane in più dell’italiano.
Speriamo solamente che Sinner non debba fermarsi per via di una decisione del Tas di Losanna che sarebbe immotivata per tutto quello che è successo nel corso di questi mesi. Siamo sicuri, però, che il buonsenso vincerà su tutto, altrimenti sarebbe inutile continuare a combattere il doping se venissero prese delle decisioni del genere. Detto questo, tornando quindi al nostro discorso, Sinner e Alcaraz giovanissimi e fortissimi potrebbero rimanere davanti a tutti per almeno una decina d’anni. E la loro rivalità e la cosa più bella secondo alcuni che ci potrebbe essere.
Alcaraz e Sinner, ecco le parole di Berdych
Thomas Berdych è stato uno dei protagonisti del circuito dell’ultimo decennio: il tennista ceco ha avuto un solo problema, quello di nascere in un’epoca totalmente sbagliata perché si è trovato davanti campionissimi che lo hanno quasi sempre battuto. Però vincere contro Djokovic, Federed e Nadal era impossibile per tutti.
Ritiratosi nel 2019, ha raggiunto il quarto posto del ranking mondiale, non riuscendo mai a conquistare quel tanto rincorso Slam. “L’ex tennista ceco – si legge sul sito tennisworlditalia.com – ha parlato delle sue possibilità di competere oggi nel circuito. “Credo che il gioco sia cambiato, decisamente. Direi che il gioco è diventato meno creativo. Se si guarda ai 10 migliori giocatori, non si notano molte differenze tra loro”. Poi sulla rivalità tra Sinner e Alcaraz. “Abbiamo bisogno che ci sia una rivalità: fa bene al tennis. La più grande finora è Alcaraz–Sinner, e solo così possono diventare giocatori migliori. Se ci fosse solo un Sinner, sarebbe difficile mantenere la motivazione e la rabbia nel gioco. Quindi penso che sia un bene”.