Berrettini, non è stato un colpo di fortuna: ha spulciato nel suo archivio segreto.
Di punti fenomenali ne sono stati messi a segno a volontà, nell’edizione 2024 delle Finals di Coppa Davis. A Malaga c’era la crème de la crème del tennis internazionale e se ne sono viste, alla luce di ciò, di tutti i colori. Nessuno si è risparmiato, anzi. Tutti i tennisti in gara hanno dato il meglio di sé, nel tentativo di “servire” il proprio Paese e di regalare ai tifosi l’insalatiera in palio.
Se dovessimo fare una selezione dei punti più belli del torneo, però, non potremmo non prendere in considerazione quello che Matteo Berrettini, quasi al termine di una battaglia epica, ha segnato contro Thanasi Kokkinakis. Il video di quel momento, topico in tutto e per tutto, ha fatto rapidamente il giro del mondo, non fosse altro perché nessuno, realisticamente, si sarebbe aspettato che quella pallina precipitasse, come poi è stato, in campo. In un punto irraggiungibile dal tennista australiano.
Lo stesso avversario è rimasto a guardare prima la pallina che rimbalzava, poi Berrettini, per accertarsi che fosse accaduto davvero. Un punto memorabile, insomma, che lo scorso sabato, giorno in cui si è disputata la seconda semifinale delle Finals di Coppa Davis, ha di fatto consegnato alla squadra di Filippo Volandri le chiavi per accedere all’ultimo atto della competizione a squadre.
Non è stato un punto casuale, però, sebbene sia parso così meravigliosamente “folle” da non sembrare quasi vero. Matteo era tre metri fuori dal campo, quando Kokkinakis ha sparato un dritto micidiale che credevamo ormai irrecuperabile. Invece no.
Berrettini è arrivato in allungo e, con un movimento di polso, ha sganciato un dritto incrociato stretto che ha stravolto, di fatto, l’andamento della partita. E più tardi, in conferenza stampa, ha poi spiegato che quel piccolo miracolo sportivo arriva direttamente dal passato. “È un colpo che gioco abbastanza spesso – queste le sue parole – e recentemente mi è riuscito anche con Gaston a Kitzbuhel. Non mi riesce sempre, ma stavolta è andata bene; nasce dai match sulla terra battuta romana, quando da bambino, in corsa, dovevo salvarmi in qualche modo“.
“Su superfici così veloci come quella di Malaga – ha spiegato ancora – bisogna difendere quando l’avversario è al servizio. Sono stato presente, attento, pronto a vincere quei 2/3 punti fondamentali”. E a regalare ai suoi tifosi, al tempo stesso, un brivido di quelli che solo certi colpi sono in grado di regalare.
Questo contenuto è stato modificato 24 Novembre 2024 10:25
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