Sinner, non è ancora finita: la minaccia incombe all’orizzonte.
È del tutto lecito domandarsi come sarebbe stata l’edizione 2024 delle Finals se, tra gli otto Maestri in gara, ci fosse stato anche colui il quale quel torneo l’ha vinto non una, ma ben sette volte. Perché se c’è una cosa di cui siamo assolutamente certi è che con Novak Djokovic in campo, si sarebbero stabiliti degli equilibri completamente diversi.
Il campione serbo, però, si è ritirato, ragion per cui il pubblico ha dovuto fare a meno della presenza dell’ex numero 1 del mondo. Il fatto che Nole abbia preferito saltare l’appuntamento di Torino, però, è da imputarsi ad una nobile ragione. Non è che non avesse voglia di giocare, anzi. Molto semplicemente, essendo lui ampiamente soddisfatto dell’oro vinto alle Olimpiadi di Parigi, ha saggiamente deciso di concentrarsi sulla stagione che verrà e di lasciar perdere, invece, quella ormai archiviata.
E adesso è evidente che sbagliava di grosso chi credeva che la sua era fosse finita, perché la verità è che Novak ha ancora tantissime cartucce da sparare. Tanto è vero che, mentre i suoi avversari si battono a Torino per un titolo di cui lui ha fatto incetta, dopo una breve parentesi alle Maldive si appresta a tornare in campo e ad affilare le armi in vista del 2025.
Minaccia Djokovic all’orizzonte: l’ha detto chiaro e tondo
C’è un solo modo possibile per interpretare ciò che ha detto nelle scorse ore. E non ci sono buone notizie all’orizzonte per Jannik Sinner e Carlos Alcaraz, che quest’anno hanno dominato ma che, a partire dalla prossima stagione, potrebbero dover tornare a fare i conti con quell’osso durissimo chiamato Nole.
“Spingerò molto in questa off-season – ha detto il pluricampione Slam in un’intervista a Sport Klub – Voglio tornare a giocare nella prima settimana della nuova stagione”, ha poi aggiunto, lasciando intendere che il prossimo anno sarà più continuo di quanto non lo sia stato quest’anno. Perché il fuoco che ha dentro evidentemente non si è spento e perché, per dirla con parole sue, “il tennis è ancora il suo obiettivo”.
Sarà al Melbourne Park, dunque, e farebbero bene i suoi avversari a prepararsi, psicologicamente e fisicamente, al ritorno del campione che tanto timore ha seminato in giro per il mondo sin da quando, ancora giovanissimo, ha esordito nel circuito maggiore. Si salvi chi può, dunque, perché il peggio, forse, non è del tutto alle spalle.