Medvedev nel mirino, che caos alle Atp Finals.
Se c’è una caratteristica che proprio non appartiene a Daniil Medvedev quella è, senza ombra di dubbio, la calma. Il tennista russo tende a perdere la pazienza in un battito di ciglia e questo si ripercuote, per ovvie ragioni, anche sul suo rendimento in campo. Perché del resto non si può giocare da campioni se non si ha un certo tipo di mentalità e di self control.
E quanto pericoloso possa essere perdere le staffe mentre si sta disputando un match lo abbiamo scoperto proprio durante la giornata di domenica scorsa, quando l’ex numero 1 del mondo ha dato – si provi a dire il contrario – il peggio di sé. Stava affrontando l’americano Taylor Fritz, nella partita di esordio alle Nitto Atp Finals 2024 quando, all’improvviso, la situazione è degenerata.
Un po’ per la rabbia, un po’ per la frustrazione derivante dal fatto che il suo avversario gliele stava dando di santa ragione, Medvedev ha iniziato a fare una serie di cose del tutto avverse al protocollo sportivo. Ha lanciato racchette, urlato, polemizzato con l’arbitro, giocato tenendo la racchetta non dal manico ma dal piatto corde. Cosa che non ha giovato neanche un po’ al suo già discutibile rendimento, considerando che da quel momento in poi le cose, se possibile, sono ulteriormente degenerate.
Il comportamento che ha tenuto in campo non è piaciuto, manco a dirlo, a nessuno. Non lo ha gradito il pubblico – men che meno quello presente in carne ed ossa al match, che aveva pagato profumatamente per vedere una partita di tennis e non un atleta che dava di matto – e non lo hanno apprezzato, ci mancherebbe pure, neanche gli addetti ai lavori.
In tanti hanno bocciato e criticato aspramente Medvedev, incluso Massimiliano Ambesi di Eurosport, intervenuto a Tennismania qualche ora dopo il disastroso match del russo: “Bisogna assolutamente discutere di quello che è accaduto – ha tuonato – perché così siamo oltre ed il pubblico ha fatto bene a fischiarlo e non meritava altro”.
“Credo che l’arbitro sia stato fin troppo clemente, perché era da cacciare. Cartellino rosso per il torneo e doveva subentrare un altro, che sicuramente avrebbe mostrato rispetto per il torneo che sta disputando, per il pubblico e anche per l’avversario. Lui può ringraziare l’arbitro odierno, visto che è stato troppo clemente. Io una cosa del genere non la ricordo”. Non c’è stata alcuna espulsione, alla fine, per Daniil, ma una cosa è certa: Ambesi non è stato, ad oggi, il solo ad averla invocata e a pensare che fosse l’unica soluzione percorribile.
Questo contenuto è stato modificato 11 Novembre 2024 14:59
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