Berrettini, l’apparenza inganna: il tennista ha vuotato il sacco.
Il risultato di una partita è come il voto a un’interrogazione o ad un compito in classe: non descrive ciò che siamo e non tiene conto di tantissime variabili che occorrerebbe, invece, considerare. Eppure, nonostante questo, si fa presto ad urlare allo scandalo ogni volta che un atleta particolarmente in forma “toppa” una performance o non fa qualcosa bene come, invece, ci si aspettava da lui.
E lo sa bene Matteo Berrettini, che qualche istante dopo l’eliminazione dal Masters 1000 di Parigi Bercy già faceva i conti con le critiche dei detrattori e con le soliti, quanto sterili, polemiche. Parole che a quanto pare non lo hanno toccato minimamente, almeno a giudicare dalle dichiarazioni che ha rilasciato alla stampa e ai microfoni delle tv dopo essere stato sconfitto da Alexei Popyrin al primo turno dell’ultimo vero appuntamento di questa stagione così movimentata.
Se c’è qualcosa che sa fare, oltre a servire e sganciare dritti bomba, s’intende, quella è senza ombra di dubbio vedere il bicchiere mezzo pieno. Matteo è un maestro in questo e lo si evince, piuttosto chiaramente, dalle frasi che abbiamo attenzionato e deciso di condividere con voi. Frasi che confermano, nel caso ce ne fosse ancora bisogno, quanto Berrettini sia maturo come sportivo e, soprattutto, come uomo.
Subito dopo l’addio a Parigi Bercy, il finalista di Wimbledon 2021 ha rilasciato a LiveTennis le seguenti dichiarazioni: “È ovvio che oggi avrei voluto giocare meglio – ha osservato – sentirmi meglio in campo, ma io non mi considero un robot, e quindi accetto il fatto che oggi sia andata un po’ meno bene. Resto con la testa proiettata al futuro, sono fiducioso, belle cose succederanno”.
Non è finita qui. Oltre ad essersi detto estremamente positivo riguardo al suo futuro nel circuito, checché possano pensarne i detrattori, Berrettini ha sintetizzato in questo modo la stagione che, a questo punto, si è ufficialmente conclusa: “Il 2024 è un’annata super, super positiva. Sono molto orgoglioso del cammino che ho fatto perché non si combatte solo contro gli avversari ma anche contro se stessi, il proprio corpo, le motivazioni e tutte le ‘botte’ che ti arrivano da altre cose come gli infortuni. Quindi bisogna sempre analizzare la situazione a 360°”.
Un’analisi lucidissima, razionale come sempre. Attraverso la quale, pur dicendo poco, ha detto in realtà più di quanto ci si potesse aspettare. E ammesso, ancora una volta, quanto sia difficile, benché dall’esterno non si percepisca, combattere contro “forze” che sono spesso più forti di noi.
Questo contenuto è stato modificato 30 Ottobre 2024 09:21
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