Jannik Sinner, questa scoperta l’ha lasciato a bocca aperta: il motivo è chiaro.
Le ha provate tutte. Ha giocato a calcio, ma non gli piaceva il fatto che l’epilogo della partita non dipendesse da lui, ma dal rendimento di altre 10 persone. Ha sciato – e scia ancora – ma non ha voluto farlo a livello professionistico perché le gare duravano troppo poco e lui voleva divertirsi di più. Salire in sella a una bici e pedalare, pur tra incantevoli scenari, non gli dava nulla.
Quello con il tennis, invece, è stato amore a prima vista. Jannik Sinner si è reso conto sin da subito che quello sport poteva fare al caso suo, capace com’era di coniugare tutte le cose che cercava in un hobby. Lì il risultato finale dei match dipende solo ed esclusivamente da lui e da nessun altro e il divertimento prolungato è assicurato, considerando che alcuni duelli possono protrarsi anche per 3, 4, addirittura 5 o più, ore. Non avrebbe potuto trovare niente di meglio, insomma, pur volendo.
Ha parlato di questo e di molto altro ancora in Sinner, oltre il tennis, la produzione originale di Sky Sport in cui il direttore Federico Ferri torchia, nel vero senso della parola, il numero 1 del mondo. Un’intervista ricca di contenuti estremamente interessanti, nonché di rivelazioni e confessioni inaspettate, utilissime per conoscere meglio il campione azzurro.
Una fra tutte, quella alla quale si è lasciato andare quando gli è stato chiesto perché, dal suo punto di vista, sia così importante consigliare ai ragazzi di dedicarsi ad uno sport. In quel momento, Jannik ha dato una risposta tanto interessante quanto spiazzante. Una risposta che la dice lunga, ancora una volta, sul suo modo di essere.
“È importante perché, almeno per quanto riguarda me – queste le parole del 2 volte campione Slam di origini altoatesine – mi ha fatto capire che persona sono. Nel tennis si vede più che nello sci, per esempio, perché nello sci vai giù per un minuto e mezzo e c’è anche il casco, non si vede neanche l’espressione. Però, nel tennis, quando sbagli vedi l’espressione e vedi come uno reagisce”.
“A me ha fatto capire – ha aggiunto – che sono una persona qualche volta nervosa, ma che alla fine si diverte, e sono contento di fare questo sport qua”. Così si è scoperto, dunque, Jannik Sinner: giocando a tennis, senza ancora sapere che sarebbe diventato uno dei mostri sacri dello sport che gli ha fatto battere il cuore sin dal primo istante.
Questo contenuto è stato modificato 27 Ottobre 2024 10:17
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