Jannik Sinner, l’incredibile cambiamento è già da tempo sotto gli occhi di tutti: non gli serve più, c’è una differenza abissale.
Aveva 14 anni appena, quando ha lasciato le sue montagne e la sua famiglia per partire alla volta di Bordighera. Un’avventura che non sapeva ancora dove lo avrebbe condotto, a quale livello lo avrebbe portato. Non poteva immaginare, del resto, che lì al Piatti Tennis Center avrebbe raccolto i primi frutti del suo durissimo lavoro quotidiano. Che tra i campi della provincia di Imperia sarebbe diventato, giorno dopo giorno, un campione come pochi altri ce ne sono al mondo.
Non è stato facile, naturalmente. Men che meno a quell’età. Vivere da solo, allenarsi più volte al giorno e fare i conti con la lontananza da casa dev’essere stato, al contrario, molto più difficile di quanto si pensi. E nel caso qualcuno ne dubiti ancora, niente paura: periodicamente, viene rispolverato sul web un video che ci ricorda quanto sia stato complicato per Jannik Sinner rinunciare a tutto in favore dei propri sogni. Quanta strada abbia fatto per arrivare fin sulla vetta del ranking Atp.
Il filmato in questione è un estratto di un’intervista che l’azzurro, parecchi anni fa, rilasciò a SuperTennis in qualità di astro nascente del tennis italiano. Parte di essa è stata girata nell’appartamento in cui Jannik viveva a quel tempo ed è una testimonianza perfetta dell’enorme cambiamento che ha fatto da allora ad oggi.
Aveva per sé una stanzetta da adolescente, piena zeppa di “cose” afferenti al mondo del tennis, tra cui un macchinario per incordare in autonomia le racchette.
Farlo fare a qualcuno ha un costo non indifferente, ragion per cui, spiega nell’intervista il giovane Sinner, ad un certo punto aveva deciso di comprarne una così da limitare le spese. “Ad un certo punto mi sono reso conto che spendevo un po’ troppo solo per le racchette. Ho guardato su Internet e ho trovato questa macchina che costava 700/800 euro, ma se incordi ogni giorno due racchette alla fine spendi molto di più”. Venti minuti e la sua racchetta era come nuova.
Non sapeva certo, a quel tempo, che un giorno avrebbe avuto frotte di persone disposte a farlo al suo posto. E impazienti, oltretutto, di reggere tra le mani l’arma del numero 1 del mondo. Un cambiamento pazzesco, una strada che è stata in salita – e che lo è ancora – ma che gli ha dato, quello è poco ma sicuro, la possibilità di godersi scorci impareggiabili.
Questo contenuto è stato modificato 23 Ottobre 2024 07:59
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