Bordata tremenda Stefano Tacconi: è successo davvero

Bordata tremenda Stefano Tacconi: l’ex portiere della Juventus, uscito da un momento difficile, ha detto la sua su diverse questioni

Stefano Tacconi, come tutti sappiamo, ha superato un momento assai difficile della sua vita. Un momento terribile, oseremmo dire, visto che ha lottato, dopo un malore, tra la vita e la morte.

Bordata tremenda Stefano Tacconi
Stefano Tacconi (Lapresse) – Ilveggente.it

Si è rimesso in sesto, ha ripreso a vivere e adesso è tornato a rilasciare delle interviste. E non parla solamente di quello che ha vissuto in prima persona, che sicuramente gli ha fatto capire quali sono le cose veramente importanti nell’esistenza di un uomo. Ma è tornato a parlare di calcio, il suo campo, quello nel quale è sempre stato un numero uno non solo per il numero di maglia che ha indossato nel corso della sua carriera. Tacconi, così come riportato da monza-news.it, ha fatto una chiacchierata nei giorni scorsi con un quotidiano, parlando di quella che è una voce che circola in queste ore, vale a dire di un ritorno in campo di Mario Balotelli, che potrebbe firmare col Genoa.

Bordata tremenda di Stefano Tacconi: le sue parole

“Se avessi allenato Cassano e Balotelli li avrei presi a calci in culo non so fino a dove. Da dirigente, a quelli come Tacconi avrei detto di fumare e bere meno. Che poi è quello che mi dicono Laura e Andrea. Sono i miei dirigenti”. Insomma, un Tacconi senza peli sulla lingua, un Tacconi che non le manda proprio a dire. Poi ha anche detto la sua su un’altra questione, vale a dire una possibile presenza in alcuni studi televisivi come commentatore.

Le parole su Balotelli
Mario Balotelli (Lapresse) – Ilveggente.it

“Io in tv? Sarei troppo scomodo. Ma li vedete? Sono tutti paludati, inquadrati, anche Adani. Fanno filosofia, ma il calcio è arte, anche se c’è ben poco di artistico da commentare. Il calcio di oggi? Di una noia mortale. Sono tornato allo stadio per Juve-Napoli, una palla. Noi portieri eravamo dei pazzi, adesso sono tutti a modino e giocano con i piedi. Io appena avevo la palla la tiravo più lontano che potevo”. Sì, anche questo caso le parole non lasciano il minimo spazio alle interpretazioni.

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