Superenalotto, se non lo credevi possibile ti sbagli di grosso: può succedere eccome, vale sempre la pena provare.
Stava cenando in tutta tranquillità e mai e poi mai avrebbe creduto di ricevere una notizia del genere. Era lì, che si gustava il suo bel pasto vegano, quando ha scoperto che la dea bendata aveva fatto tappa delle sue parti. Anzi, non solo dalle sue parti, ma nella sua città. Anzi, non solo nella sua città, ma addirittura nella tabaccheria di sua proprietà.
Lui è Paolo Rosà ed è il titolare, per l’appunto, dell’edicola-tabaccheria nella quale, qualche ora fa, è successo qualcosa di assolutamente straordinario. Chi non gioca con una certa regolarità, o non è comunque informato dell’esito delle estrazioni, potrebbe non sapere che quella di martedì 15 ottobre è stata una giornata storica per gli appassionati del gioco d’azzardo e, più precisamente, del Superenalotto.
Il jackpot era salito a quota 89,2 milioni di euro quando qualcuno, finalmente, ha indovinato la combinazione vincente e portato a casa l’intero montepremi. Non la cifra più alta di sempre, ma comunque una delle più consistenti che l’amatissimo gioco ad estrazione abbia mai dispensato nel Bel Paese. Oltretutto, non accadeva dallo scorso mese di maggio, che qualcuno beccasse la sestina giusta. L’ultimo giocatore che ci era riuscito aveva compilato la sua schedina a Napoli e aveva incassato, l’indomani, 101 milioni di euro.
Superenalotto, clamorosa coincidenza: la fortuna va in cerca di Fortuna
Ma torniamo a Riva del Garda, adesso, che ha fatto da cornice alla straordinaria vincita registrata nella serata di martedì. Paolo Rosà non ha idea di chi possa aver giocato quella combinazione vincente.
Potrebbe trattarsi di un cliente abituale, ma non è detto: la sua edicola-tabaccheria si trova in viale dei Tigli, una zona abbastanza trafficata e frequentata, per via della vicinanza alla statale 421, da molti automobilisti di passaggio. Non è dato sapere, dunque, chi possa avere annerito i numeri fortunati e fatto 6 al Superenalotto. La sola cosa certa è che questo misterioso giocatore aveva puntato solamente 3 euro sulla sua combinazione, ignaro del fatto che avrebbe moltiplicato all’infinito quel piccolo investimento.
C’è un altro dettaglio estremamente curioso, poi, sul quale vale la pena soffermarsi. Ha lasciato tutti di stucco il fatto che la tabaccheria dove ha fatto tappa la dea bendata si chiami “Fortuna”. Una mera casualità, o qualcosa di più? Ai più scaramantici l’ardua sentenza…