Gratta e vinci, diventare ricchi non potrebbe essere più facile di così: 10 milioni di euro senza il minimo sforzo.
Il loro piano era perfetto. Almeno all’apparenza. Già, perché poi, nei fatti, faceva acqua da tutte le parti. Eppure, nessuno si era reso conto né di quanto fosse pericoloso, né di quali rischi corressero. Lo hanno portato avanti con orgoglio fino a che hanno potuto. Fino a che qualcuno non si è reso conto che qualcosa non quadrava.
Si mette male, adesso, per i tre uomini protagonisti della storia che stiamo per raccontarvi, che hanno giocato con il fuoco e che si sono scottati. Iniziamo col dire che hanno tutti tra i 46 e i 51 anni e che vengono da Martina Franca e Ceglie Messapica. Sono tre amici che, nei giorni scorsi, hanno deciso di tentare la fortuna e di affidare la propria sorte a un biglietto della serie Maxi Miliardario. Del tutto ignari di come la storia si sarebbe evoluta, nelle ore immediatamente successive a quell’acquisto.
Ebbene, il loro piano diabolico ha mosso le fila dalla rabbia che hanno provato nel momento in cui hanno capito che solo due numeri li separavano da una grossa vincita. Da qui, l’idea di darsi al fai da te e di “creare” in maniera artigianale un tagliando vincente. Sì, avete capito bene: ne hanno fabbricato letteralmente uno che desse loro diritto a 10 milioni di euro.
Gratta e vinci, l’hanno fatta grossa: caos in Puglia
Naturalmente, certi di aver fatto un buon lavoro, i tre uomini del Tarantino si sono addirittura presentati dal notaio per battere cassa. Hanno portato con sé il fantomatico Gratta e vinci multimilionario, ma ancora non sapevano che quell’idea – pessima – gli si sarebbe presto ritorta contro.
Va da sé, infatti, che rischino addirittura la condanna penale, non fosse altro per il modo in cui hanno tentato di raggirare un po’ tutti. La Lotteria nazionale, in primis, la cui commissione si è subito accorta che quel biglietto era contraffatto. I tre uomini non avevano fatto altro, del resto, che incollare sul loro biglietto quasi vincente i numeri scovati nella sezione del maxi bonus, che avrebbero moltiplicato il premio, se presenti tra i simboli, per 10 volte.
Era stato facilissimo, un gioco da ragazzi. Peccato solo che i tre amici pugliesi debbano rispondere, ora, di una serie di accuse di non poco conto: reato di concorso in falso, tentata truffa e ricettazione. Roba che, col senno di poi, sarebbe stato meglio pazientare e aspettare che il destino facesse il suo corso, piuttosto che cercare di manometterlo…