Jannik Sinner, ormai è troppo tardi per rimediare. Era già successo ed è capitato ancora una volta: non era destino.
15 settembre 2022 e 11 ottobre 2024. Due date che gli amanti del tennis non dimenticheranno mai perché hanno sancito, prima l’una e poi l’altra, la fine di un’epoca straordinaria. Nel giro di poco più di due anni, infatti, il circuito maggiore ha perso due delle sue colonne più robuste, due titani dello sport che faremo a dimenticare.
Il primo a uscire di scena è stato Roger Federer, che ha salutato i tifosi partecipando all’edizione 2022 della Laver Cup. E qualche ora fa è andato in “pensione” anche Rafael Nadal, che si è arreso ai segnali che il suo corpo lanciava da tempo immemore e ha dunque deciso di appendere la racchetta al chiodo. Anche lui ha scelto di congedarsi durante un evento molto speciale: giocherà in rappresentanza della Nazionale spagnola in Coppa Davis, a Malaga.
L’annuncio del suo ritiro, manco a dirlo, ha sconvolto tutti, benché fosse nell’aria già da un po’. Non ha lasciato indifferenti neppure gli attuali campioni del circuito, primo fra tutti Jannik Sinner, che ha voluto dedicare un pensiero al maestro iberico durante una conferenza stampa a Shanghai. Ne ha tessuto le lodi, naturalmente, sottolineando che “tutti noi giovani abbiamo imparato molto da lui su come affrontare le difficoltà e rimanere umili anche nei momenti più duri”.
Doppio rimpianto per Sinner: ormai è troppo tardi
Peccato solo che, all’indomani dell’addio di Rafa al tennis, Sinner debba convivere con un rimpianto: quello di non aver mai battuto il pluricampione Slam. L’iberico e l’azzurro hanno duellato solo 3 volte, l’ultima delle quali nel 2021, ben prima, quindi, che Jannik esplodesse definitivamente.
Una consapevolezza che probabilmente gli lascerà l’amaro in bocca per sempre e che farà il paio, poi, con un altro grande rimpianto. I bene informati ricorderanno che, in occasione del ritiro di Federer, il numero 1 del mondo aveva rilasciato una dichiarazione nella quale si diceva triste al pensiero di non aver mai potuto affrontare, a differenza di Matteo Berrettini, il re svizzero.
“Tutti sappiamo quanto ha fatto per la storia di questo sport – aveva detto – Mi dispiace perché non abbiamo mai giocato contro in un torneo e questo mi dispiacerà per sempre“. Mai dire mai, però. Chissà che un giorno, per un motivo o per un altro, i campioni del presente non possano duellare contro i due magnifici tennisti che tante gioie ed emozioni ci hanno regalato nel corso delle loro straordinarie carriere.