Matteo Berrettini, qualcosa non quadra del tutto: ha raggiunto la sufficienza scarsa, è mancato qualcosa di fondamentale.
Nulla aveva lasciato presagire, durante il primo set, che Holger Rune potesse essere in grado di ribaltare la partita. Matteo Berrettini era stato impeccabile e aveva ingranato sin da subito. Poi, però, il giovane danese ha tirato fuori le unghie, fino a rendersi protagonista di una rimonta che non possiamo che definire clamorosa.
Il fatto che ne sia uscito sconfitto non significa, però, che il campione romano non ce l’abbia messa tutta, anzi. Ci ha provato, ma sono in tanti a pensare che avrebbe potuto – e dovuto – fare di più. Che con un pizzico di impegno, in aggiunta a quello che aveva già profuso, avrebbe potuto fare un sol boccone dell’avversario Rune, che a breve sfiderà i pezzi grossi del circuito nell’ambito del torneo esibizione Six Kings Slam.
Uno fra tutti si è detto assolutamente convinto del fatto che Matteo si sia arreso molto prima del tempo, quando si è trattato di scendere in campo per il Masters 1000 di Shanghai. Quel qualcuno risponde al nome di Guido Monaco, giornalista ed opinionista, che spesso ama dire la sua a proposito di quello che accade nel circuito maggiore. Lo fa con delle analisi a volte spietate, sì, ma anche oggettive. Come, per l’appunto, quella che ha fatto seguito alla partita di Berrettini contro Rune.
Bacchettata per Berrettini: ne bastava un po’ di più
Ospite di Tennismania, Monaco si è espresso così: “Sono d’accordo con il suo coach – queste le sue parole – che a un certo punto gli ha detto ‘devi provare a vincere questa partita, non accontentarti di non perderla’: è una cosa un po’ strana nel tennis, ma ha espresso perfettamente il sentimento che avevo io”.
“Come se Berrettini, tra fine secondo set e inizio del terzo – ha aggiunto – facesse il compitino pensando che prima o poi Rune avrebbe avuto un passaggio a vuoto, che invece non c’è stato. C’è sempre stata quella sensazione che si tirasse un po’ indietro, non so se fosse frenato dai problemi avuti a Tokyo ma dopo aver vinto il primo set ha giocato una partita non negativa, ma…”.
“Il bicchiere è pezzo pieno – ha concluso Monaco – dopo l’infortunio di cui non si sapeva l’entità: il suo valore attuale è da top-20, ma non oltre. Ha aspettato la partita, non se l’è andata a prendere contro un buon Rune, che quest’anno ha questo valore quando gioca bene. Stava bene, non c’era una questione di resistenza fisica, ma quando trova giocatori che lo inchiodano fa fatica e gli è mancato qualcosa in termini di coraggio e intraprendenza, mi ha stupito perché lui normalmente ha questa visione”.