Mazzata terribile per Berrettini: dopo la sconfitta al Masters 1000 di Shangai, arriva la sentenza sul tennista azzurro
Matteo Berrettini ha toccato il punto più alto della sua carriera, quando ancora Sinner non era tra noi e quando gli occhi di tutti gli sportivi italiani erano sul romano, quando è riuscito a conquistare la finale di Wimbledon nel 2021 poi persa contro Djokovic.
Sì, sono passati solamente tre anni e sembra una vita. Nel frattempo, i problemi fisici hanno costretto Matteo a guardare in maniera diversa al tennis. Vincere per recuperare delle posizioni in classifica ma soprattutto per fare vedere che quello che è stato negli anni scorsi non è solo un abbaglio generale. Sì, una doppia prova di forza: contro i guai fisici e contro le parole e le critiche che gli sono piovute addosso. Certo, nel Masters 1000 di Shanghai è stato battuto da Rune, e in occasione dell’ultima puntata di Tennismania, format del portale OA Sport, ha parlato il commentatore di EuroSport Guido Monaco, che su Matteo ha detto questo.
Mazzata terribile per Berrettini: ecco quanto vale
“Sono uscito un po’ con l’amaro in bocca dalla partita di Matteo Berrettini. Sono d’accordo con il suo coach, che a un certo punto gli ha detto ‘devi provare a vincere questa partita, non accontentarti di non perderla’: è una cosa un po’ strana nel tennis, ma ha espresso perfettamente il sentimento che avevo io. Come se Berrettini, tra fine secondo set e inizio del terzo, facesse il compitino pensando che prima o poi Rune avrebbe avuto un passaggio a vuoto, che invece non c’è stato. C’è sempre stata quella sensazione che si tirasse un po’ indietro, non so se fosse frenato dai problemi avuti a Tokyo ma dopo aver vinto il primo set ha giocato una partita non negativa, ma…“.
“Il bicchiere è pezzo pieno – ha continuato – dopo l’infortunio di cui non si sapeva l’entità: il suo valore attuale è da top-20, ma non oltre. Ha aspettato la partita, non se l’è andata a prendere contro un buon Rune, che quest’anno ha questo valore quando gioca bene”. Insomma, Berrettini al massimo tra i primi venti al mondo e non di più. E pensare che tutti noi ci aspettavamo qualcosa di diverso. Ma ti aspettiamo, Matteo.