Alcaraz ha confessato tutto: lo spagnolo, secondo tennista al mondo alle spalle di Sinner, ha rivelato quello che fa durante i tornei
Carlos Alcaraz e Jannik Sinner sono il presente e il futuro del tennis. Due campioni completi che quando scendono in campo, uno contro l’altro, riescono sempre a dare spettacolo. Qualcosa di veramente incredibile.
Dopo i magnifici tre, Federer, Nadal e Djokovic, molti pensavano sarebbe stato difficile trovare degli atleti dello stesso livello. Pensavano che, per molto tempo, tra di noi non avremmo avuto quei campioni clamorosi che hanno fatto la storia di questo sport. Fortunatamente sono arrivati velocemente questi due fenomeni, che sono amici, si stimano molto, ma quando si affrontano lo fanno sempre al massimo senza nessuna esclusione di colpi. Da Pechino a Shanghai, inoltre, hanno pure viaggiato insieme: un altro segnale della bella storia che esiste tra di loro.
Alcaraz ha confessato tutto: la confessione su Sinner
E nel corso appunto di questo Masters 1000, Alcaraz ha parlato in conferenza stampa appunto dell’azzurro. “In generale voglio sempre andare avanti nei tornei e incontrare i migliori al mondo, vedremo se ci affronteremo in semifinale. Prima della mia partita l’ho visto giocare e sta giocando ad alto livello, guardarlo giocare mi aiuta e riesco così a dare un maggiore spettacolo quando sono in campo“.
“Vedremo se riusciremo o meno ad affrontarci in semifinale, sono felice che vinciamo entrambi”. Insomma, lo spagnolo guarda le partite di Jannik per capire quelli che potrebbero anche essere dei punti deboli. Ma non solo: quando uno ama visceralmente questo sport non può fare in nessun modo a meno di stare attento a quello che succede. E Sinner, sappiamo benissimo, che è uno che dà sempre spettacolo, che è uno che non si tira mai indietro e che cerca quasi costantemente non solo la giocata risolutiva, ma anche il colpo ad effetto: quello che praticamente ti lascia a bocca aperta. Questo Alcaraz lo sa bene, e scruta i movimenti del collega. E noi, dall’altra parte, ce lo godiamo nel miglior modo possibile. Sperando di vederli almeno per un decennio, e forse anche di più, tra i primi al mondo. L’età è quella giusta.