Paola Egonu, arrendersi è un vocabolo da non prendere minimamente in considerazione: avanti tutta, ci si riprova.
Neanche il tempo di portarlo a termine, che già qualcuno, purtroppo, lo aveva completamente deturpato. Un gesto grave, gravissimo, un vero e proprio oltraggio ai valori e ai principi che quello stesso murales si prefissava di predicare. Questa la fine che ha fatto, la scorsa estate, l’opera che l’artista Laika aveva realizzato davanti alla sede del Coni di Roma, in via Tiziano.
Il murales, arrivato poco dopo la vittoria dell’Italia alle Olimpiadi di Parigi, aveva come protagonista, nel caso qualcuno non lo ricordasse, la vera trascinatrice della squadra azzurra. Parliamo di Paola Egonu, l’opposto di Cittadella che gioca nel Vero Volley Milano e che ha dato un contributo imprescindibile ai fini della conquista di quell’ambitissima medaglia d’oro. L’artista l’aveva scelta in quanto, a suo avviso, simbolo dell’antirazzismo e dell’italianità.
Peccato solo che, come evidenziavamo pocanzi, l’opera raffigurante la leader dell’Italvolley sia stata deturpata nel giro di poche ore. Il volto, le braccia e le gambe della campionessa, raffigurata mentre spiccava il volo per schiacciare un pallone con su scritto Stop racism, erano state imbrattate con della vernice rosa. È una vera fortuna, date le premesse per nulla incoraggianti, che l’artista non si sia arresa a questo stato di cose.
È notizia di poche ore fa, infatti, che Laika ha voluto riprovarci. Non si è data per vinta e non ha lasciato che quel terribile gesto la scoraggiasse, anzi, tanto è vero che ha ripreso in mano la sua lotta contro il razzismo.
Domenica sera si è recata ad Aielli, nella Marsica, un borgo che ospita decine di murali di artisti di fama nazionale ed internazionale. Lì ha riproposto la sua opera dedicata a Paola Egonu, nella speranza che il suo messaggio di pace venga apprezzato, in questo contesto, più di quanto non sia stato fatto in quel di Roma. Il sindaco Enzo Di Natale è stato ben lieto di fornirle un muro che fungesse da tela e che potesse accogliere un’opera dal valore importantissimo come, per l’appunto, quella realizzata in precedenza nella Capitale.
“Dopo aver visto lo sfregio del murale di Laika a Roma – ha commentato il primo cittadino – il nostro primo pensiero è stato di invitarla nuovamente ad Aielli per riproporre quell’opera. Conosciamo Laika e il valore delle sue opere, il nostro paese per lei è un porto sicuro e siamo felici del suo ritorno. I suoi muri, qui da noi, sono al sicuro“.
Questo contenuto è stato modificato 2 Ottobre 2024 15:45
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