Berrettini si è lasciato andare ad una confessione del tutto inaspettata: l’ha detto davvero e Sinner ha reagito così.
Quando si osserva dall’esterno, si fanno le ipotesi più disparate. Ci si fa un’idea propria che non sempre, a ben vedere, corrisponde alla realtà. E questo è esattamente quello che è accaduto ai tifosi del Bel Paese, che erano convinti, un tempo, che due dei campioni più prestigiosi che l’Italia abbia avuto non provassero una grande simpatia l’uno nei confronti dell’altro.
Abbiamo scoperto, nel tempo, che le cose non stavano così. Matteo Berrettini e Jannik Sinner magari non vivranno l’uno in funzione dell’altro, ma si stimano tantissimo e sono legati da un affetto puro e sincero. Il numero 1 del mondo ha più volte raccontato quanto sia stato importante, per lui, avere un tale esempio da seguire, così come Matteo, del resto, continua ancora oggi a sottolineare che avere accanto un personaggio come Jannik sia quanto di più stimolante ci sia al mondo.
E si sono anche aiutati, come se non bastasse, nei momenti più delicati. Berrettini era lì quando Sinner non era ancora sul tetto del mondo e aveva bisogno di essere spronato, così come il barone rosso di San Candido c’è stato quando il martello capitolino cercava conforto nel suo collega. Non c’è invidia, non c’è rancore, non c’è gelosia: hanno ormai imparato, insomma, a vivere insieme nel cuore dei tifosi azzurri, che stravedono per questi due campioni nel tennis e nella vita.
Berrettini lo ha ammesso: l’ha detto per davvero
Quanto siano legati lo abbiamo notato anche nelle scorse settimane, quando Jannik, vinti gli Us Open, è volato alla volta di Bologna per sostenere la Nazionale italiana in occasione della fase a gironi della Coppa Davis.
Gli abbracci, i consigli e gli sguardi d’intesa parlavano chiaro. E ha parlato chiaro anche Berrettini, a dirla tutta, che nell’intervista a Sportweek ha rivelato di aver detto a Sinner una frase assolutamente inaspettata. “Entrambi siamo molto seri e concentrati quando siamo in campo, ma amiamo ridere e stare bene nei momenti di relax – questa la premessa di Matteo – In fin dei conti siamo due ragazzi giovani che hanno fatto del loro sogno una professione”.
“Veniamo da contesti totalmente diversi. Io romano, lui altoatesino, ma riusciamo comunque a scherzare insieme nonostante le nostre differenze. Tipo quando gli dico “Mort**** tua” e lui scoppia a ridere. Poi non siamo i migliori amici, perché io se ho un problema non chiamo Jannik e lui non chiama me. Ma, sul circuito, è sicuramente una persona molto vicina”.