Matteo Berrettini, ecco spiegato perché nei giorni scorsi è accaduto qualcosa di così inaspettato: ora è tutto chiaro.
Non era affatto scontato che Matteo Berrettini vincesse tre sfide su tre. A New York c’era stato ma a mezzo servizio, a causa di una flebite che gli aveva impedito, di fatto, di dare il meglio di sé. Sarebbe stato giustificato, dunque, qualora in Coppa Davis avesse faticato a trovare il ritmo. Non ce n’è stato bisogno, però: ha raccolto tutte le energie che aveva e si è battuto, con indosso la maglia azzurra, come un leone.
Ecco perché molti tifosi italiani ci sono rimasti male quando, nei giorni scorsi, è stato diffuso l’elenco dei pre-convocati per la fase finale della competizione a squadra. Al suo interno non compare, ora come ora, il nome del tennista romano. Ma non perché il capitano Filippo Volandri ce l’abbia con lui e abbia voluto lasciarlo in un angolo, giammai. Molto semplicemente, per il momento, si è basato solo sul ranking, rispettando l’ordine delle posizioni occupate dai suoi ragazzi.
Il fatto che il finalista di Wimbledon 2021 non sia presente in questo elenco non implica necessariamente, dunque, che sia fuori dai giochi. Anzi, ci sono buone ragioni per pensare che, quando effettivamente scoccherà l’ora di partire alla volta di Malaga, Berrettini sarà chiamato a far parte della formazione ufficiale. Lo ipotizziamo sulla base delle sue recenti prestazioni in Coppa Davis, ma lo si evince abbastanza chiaramente anche dalle stesse dichiarazioni del capitano della Nazionale azzurra.
Intervenuto a TennisMania, sul canale YouTube di OA Sport, il capitano dell’Italtennis ha parlato del martello romano in accezione estremamente positiva, elogiandolo per il lavoro fatto a Bologna e per l’impegno che ha profuso affinché la Nazionale conquistasse l’accesso alle Finals.
E ha poi spiegato, nella speranza di mettere a tacere quanti, in questi giorni, gliene hanno dette di tutti i colori per la mancata convocazione a Berrettini: “Le pre-convocazioni – queste le parole di Volandri – da quello che ho capito, perché poi io ho chiesto il motivo per cui dobbiamo fare una roba del genere due mesi prima, sono marketing. Quindi loro devono sponsorizzare un evento, devono vendere i diritti, e quindi loro ti chiedono di fare una roba che, come avete visto, non soltanto dal mio punto di vista, ma anche degli altri capitani, è una roba che ha valore ad oggi pari a zero, proprio perché in un mese e mezzo, addirittura due mesi, succede la qualunque”.
“I giocatori cambiano, passano da uno stato di forma all’altro – ha aggiunto – poi speriamo sempre che tutti siano sempre disponibili, ma qualcuno poi alla fine non lo diventa più, per questo, anche un po’ in maniera coerente rispetto a quello che è stato fatto prima di Bologna, sono andato di nuovo per classifica, proprio in modo tale che, poi magari ancora non è stato percepito questo concetto, però in modo tale proprio per far capire che non hanno nessun valore. Se io avessi giocato la Coppa Davis lunedì prossimo, ovviamente ci sarebbero state delle considerazioni decisamente diverse, Matteo o non Matteo a prescindere ci sarebbero state considerazioni molto diverse“. E speriamo solo che sia riuscito a fare chiarezza una volta per tutte.
Questo contenuto è stato modificato 25 Settembre 2024 16:42
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