Le parole di Jannik Sinner hanno finalmente reso tutto un po’ più chiaro: decisione inevitabile, non ci sono alternative.
Il fatto che siano amici, oltre che rivali, non significa che debbano necessariamente pensarla allo stesso modo. Sarà anche vero, infatti, che Carlos Alcaraz e Jannik Sinner hanno molto in comune, per prima cosa il talento, ma è altrettanto vero che caratterialmente sono diversi sotto vari punti di vista. Vivono la vita e lo sport ciascuno alla propria maniera, com’è giusto che sia.
L’iberico fa più fatica dell’altoatesino, per dirne una, a gestire la pressione, seppur solo in determinate circostanze. A volte non si sente motivato, come ha detto lui stesso qualche giorno fa durante la Laver Cup, lasciandosi andare a delle riflessioni, poi chiacchieratissime, sul calendario Atp e sulla vita dei tennisti. Il vincitore di Wimbledon e Roland Garros ha lamentato, come certamente si ricorderà, i troppi appuntamenti e i ritmi forsennati del Tour, aprendo un dibattito sul tema.
Ha definito il calendario logorante, cosa che per la verità pensano diversi tennisti. Ma non Sinner, a quanto pare, che qualche ora fa, prima che iniziasse la sua avventura in quel di Pechino, ha commentato le parole di Alcaraz facendo un discorso, come al solito, lucidissimo e razionale. E le sue parole, manco a dirlo, hanno fatto rapidamente il giro del web e della stampa.
“Il calendario è denso, ci sono tanti tornei. Naturalmente abbiamo qualche evento mandatory. Ma non dobbiamo giocare per forza. Se non vuoi giocare un torneo, non ti iscrivi. Per esempio l’anno scorso e quest’anno ho saltato alcuni tornei perché volevo allenarmi”.
Il numero 1 del mondo sembra voler dire, insomma, che nessuno è costretto a giocare, se non ne ha voglia e ha bisogno di un po’ di relax, ma c’è dell’altro. Spiace saltare qualche torneo, ma a volte è necessario. Le sue dichiarazioni, ad ogni modo, sembrerebbero fornire una spiegazione alla domanda che in tanti si sono posti nei giorni scorsi, relativa al fatto che Sinner abbia preferito, fino a questo momento, disertare la Laver Cup.
Questo spiega tutto, insomma: non si sente costretto a farlo e se non lo fa è perché in quei giorni, magari, preferisce rifiatare un po’, piuttosto che piegarsi, per l’appunto, ai ritmi spesso forsennati del Tour Atp. Chiarezza è stata fatta, dunque. E chissà come avrà reagito Alcaraz al fatto che il suo amico-rivale abbia “bocciato” in toto la sua polemica.
Questo contenuto è stato modificato 25 Settembre 2024 07:47
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