Jannik Sinner, se ne sono accorti tutti: lo ha fatto in diretta ed era impossibile non accorgersene: tifosi infuriati.
Il Team World l’ha spuntata per due anni consecutivi, ma stavolta non ce n’è stato per nessuno. I tennisti del Team Europe hanno navigato a vele spiegate verso la vittoria, assicurandosi questa edizione della Laver Cup e facendo impazzire di gioia i tifosi che hanno parteggiato per la squadra del Vecchio Continente.
Decisiva è stata la vittoria di Carlos Alcaraz, che imponendosi su Taylor Fritz in due set ha scritto la parola fine sulla tre giorni all’insegna del tennis e delle risate. Già, perché dietro le quinte della competizione ideata da Roger Federer, che proprio in questo contesto, due anni fa, ha salutato il mondo dello sport, sembra che tutti se la spassino. Si gioca e ci si diverte, si instaurano legami e ci si spinge a fare sempre meglio. Si cresce pure, considerando che i tennisti in gara si danno man forte e si scambiano consigli di cui far tesoro al di là della Laver Cup.
E sarà stata un’occasione d’oro, in quest’ottica, per Flavio Cobolli, che ha avuto l’onore di prendere parte alla “festa” di Berlino e di vivere a stretto contatto con campioni che, essendo nel circuito maggiore da più tempo, sono certamente più esperti di lui. Un’avventura che gli avrà fatto bene e che gli ha anche permesso di legare con colleghi con i quali, magari, per forza di cose, non aveva mai avuto la possibilità di confrontarsi.
Uno su tutti: l’iberico Alcaraz. I due sono sembrati parecchio in sintonia, al punto che, nel bel mezzo del match contro Ben Shelton, il tennista italiano si è avvicinato a Carlitos e si è lanciato in un vero e proprio discorso motivazionale.
Fin qui non ci sarebbe niente di male, se non fosse che il nativo di Firenze ha detto qualcosa che ha fatto infuriare, e non poco, il pubblico tricolore. Nei panni di mental coach dello spagnolo, Flavio ha cercato di caricarlo come meglio poteva: “Sei il migliore del mondo, ricordatelo”, gli ha detto tra una cosa e l’altra, ignaro del fatto che questa frase potesse scatenare il putiferio che in effetti ha poi creato.
Tanto è bastato perché i tifosi di Jannik Sinner si risentissero e urlassero al tradimento, convinti che la sua sia stata una mancanza di rispetto nei confronti del vero numero 1 del ranking, peraltro connazionale di Cobolli. La verità, però, è che la frase andrebbe contestualizzata e che non la si può analizzare senza tenere in considerazione il fatto che Flavio stesse cercando di caricare il suo compagno di squadra. E vista così, assume tutto un altro significato.
Questo contenuto è stato modificato 23 Settembre 2024 08:17
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