Gratta e vinci, l’epilogo inaspettato vi aiuterà a capire che a volte non è il caso di andare oltre: meglio evitare.
Per le motivazioni bisognerà attendere ancora 90 giorni, ma il giudice si è già pronunciato e ha stabilito che Ricardo T., la cui vicenda è balzata agli onori della cronaca nel 2021, è innocente. Dopo le indagini del caso l’uomo è stato assolto e tutte le accuse a lui mosse sono, di fatto, cadute. Il fatto non sussiste, ha stabilito il tribunale, motivo per il quale non si è macchiato, come si credeva, del reato di appropriazione indebita.
Qualcuno ricorderà certamente cosa sia accaduto, non fosse altro per il fatto che questa vicenda ha generato un bel chiacchiericcio. Tutto è iniziato quando l’artigiano 43enne, residente a Mozambano nel Mantovano, ha messo a segno due colpi pazzeschi nel giro di 20 giorni appena. La prima volta ha vinto 800mila euro con un Gratta e vinci; la seconda, ancora una volta con un biglietto della Lotteria istantanea, ha messo in tasca un esorbitante premio del valore di 2 milioni di euro.
La seconda vincita gli è costata cara: il suo doppio successo ha insospettito la Banca d’Italia e l’uomo è stato segnalato alla Guardia di finanza, ragion per cui non ha avuto immediatamente accesso al suo bel bottino. Si sospettava che avesse vinto grazie ad una soffiata arrivata dagli ambienti della Lottomatica, salvo poi stabilire che era “semplicemente” stato fortunato e che non aveva truffato nessuno.
C’è dell’altro. La tesi dei suoi amici Giovanni S. e Christian C. aveva complicato ulteriormente la situazione, nella misura in cui i due uomini sostenevano che il secondo tagliando fosse stato acquistato in società e che i 2 milioni dovessero essere spartiti, pertanto, in 3 parti uguali.
“Quel tagliando superfortunato – sostenevano – lo abbiamo acquistato insieme, quindi la vincita va suddivisa in tre. Tra noi c’era un patto ben preciso, avevamo anche contattato un notaio e un commercialista, ma Ricardo ci ha tradito e all’ultimo momento ha tentato di incassare da solo tutto il maxi malloppo”. Parole che Ricardo T. ha sempre smentito ma che hanno aggravato la sua posizione: ha rischiato, alla luce delle accuse a lui mosse, di scontare una pena di 3 anni in carcere e di dover corrispondere 540mila euro ad ognuno dei suoi due amici.
A convincere il giudice della sua buona fede sarebbe stato il fatto che, dopo aver vinto gli 800mila euro, l’uomo avesse regalato 20mila euro a uno di questi amici. Un’argomentazione che, evidentemente, è bastata a far cadere le gravi accuse mosse nei suoi riguardi.
Questo contenuto è stato modificato 17 Settembre 2024 13:00
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