Dramma Sinner, la confessione dell’ex atleta è pazzesca e fa rivivere dei momenti davvero difficili. Ecco le parole che toccano il cuore
Pochi mesi fa è toccato a Jannik Sinner trovarsi in una situazione difficile da gestire. Chissà che momenti ha vissuto il tennista numero uno al mondo quando gli è stata comunicata la positività al Clostebol che nessuno immaginava potesse arrivare.
Sinner ha dimostrato la sua innocenza, aiutato dalla federazione e anche dalle confessioni di chi gli è stato vicino in quei momenti. Ma fin quando non è stato del tutto assolto, allora i pensieri in testa sono stati tanti. Identici a quelli che aveva vissuto Filippo Magnini. Così come riportato dal Corriere dello Sport l’ex nuotatore è tornato a parlare della sua vicenda. Anche per lui sono stati davvero anni duri, di difficile gestione. Ma anche per lui con un lieto fine. Certo, il suo approccio, a occhio, è stato diverso da quello di Jannik.
Dramma Sinner, la confessione di Magnini
“In tre anni ho pianto ogni giorno – ha ammesso Magnini – nel momento peggiore ho perso sette chili: fortunatamente ero uno tra i pochi atleti a potermi garantire economicamente una difesa. Quanti potrebbero farlo oggi?”. Questa è la domanda che si pone il campionissimo azzurro. Che poi parla anche della situazione di Sinner.
“Sono contento per lui, sono sicuro che non c’è stato alcun doping – ha detto ancora Magnini – ha avuto una federazione potente alle spalle, la possibilità di dire la sua, è stato ascoltato e creduto: dovrebbe essere un’opportunità consentita a tutti gli atleti”. Sì, proprio così. Nello sport, che non guarda in faccia nessuno e dove, davvero, la meritocrazia soprattutto in quelli non di squadra viene messa in evidenza, tutti devono avere la possibilità, nel caso, di potersi difendere da delle accuse infamanti e difficili da digerire soprattutto se uno non ha niente a che fare con il doping. Che poi è il caso di Sinner, com’è stato quello di Magnini. Atleti sani, puliti, e che hanno rischiato grosso per colpo non loro.