Jannik Sinner, in un attimo tutto è cambiato all’improvviso: se non fosse successo, oggi le cose sarebbero molto diverse.
Maggio 2023. Due campioni si sfidano nella suggestiva cornice del Foro Italico. Non a calcio, che è la specialità di uno dei due, e non a tennis, il campo in cui l’altro è un maestro. Giocano a padel, dinanzi ad un pubblico estasiato ed entusiasta di avere davanti a sé due colonne portanti dello sport azzurro. Un momento, può dirlo forte chi c’era, indimenticabile.
Quando mai ricapiterà, d’altra parte, di assistere ad un faccia a faccia tra Jannik Sinner e Francesco Totti? Magari un giorno sì, ma di certo non tanto presto. In quell’occasione, un anno fa, giocarono un set: il romano con Giulio Graziotti, tra i convocati ai Giochi Olimpici di Cracovia, l’altoatesino con Michele Bruno, oro europeo nel 2019. Il calciatore e il suo compagno di doppio ebbero la meglio sull’altra coppia, anche perché Sinner non poté giocare un set intero: doveva andare ad allenarsi e abbandonò dopo 3 game.
Sta di fatto che quel momento, a quanto pare, ha segnato una svolta nella carriera del nativo di San Candido. Da quel giorno, niente è stato più come prima. Non è stato più lo stesso Jannik e neanche il suo tennis, tanto è vero che, qualche settimana dopo, ha addirittura vinto il suo primo Masters 1000 in Canada.
È Totti il segreto di Sinner: parola di capitano
Possibile che la partita a padel con Totti possa avere inciso fino a questo punto sulla sua carriera? Il Capitano dice di sì, come si evince chiaramente dalle dichiarazioni che ha rilasciato, nelle scorse ore, in un’intervista a tutto tondo al quotidiano Il Messaggero.
Quando gli è stato chiesto se pensasse di essere in grado di battere Sinner nella disciplina alla quale si è dato dopo l’addio al calcio, er pupone è andato dritto al sodo. Non ci ha girato troppo intorno: “Scherzando e ridendo, da quando Jannik ha giocato con me a padel è diventato il numero 1 al mondo. Sarà stata una casualità, però… Siamo stati avversari per pochi minuti, gli ho fatto vedere due/tre movimenti e lui ha capito. Gli ho dato fiducia, positività e non ha più perso“.
E chi lo sa, magari ha ragione lui. Potrebbe essere vero, come dice, che è stato un portafortuna. Un amuleto. Ma una cosa è certa: il tennista dovrà stare bene attento se, malauguratamente, un giorno s’imbatterà nuovamente in Totti su un campo di padel.