Paola Egonu lo aveva già deciso quando ha disputato la finale delle Olimpiadi di Parigi, ma adesso è ufficiale.
Sono trascorse ormai due settimane, ma ci vorrà molto più tempo di quanto pensassimo per smaltire le emozioni che ci hanno regalato le Olimpiadi 2024. Una su tutte, quella che ci ha travolti quando le ragazze di Julio Velasco, al culmine di una cavalcata che non possiamo fare altro che definire straordinaria, sono salite sul tetto del mondo conquistando l’ambitissima medaglia d’oro.
Un oro strameritato, frutto di un incredibile lavoro di squadra e di una dedizione ineguagliabile. Con loro abbiamo gioito e sofferto, ma anche pianto una volta realizzato di che impresa incredibile si fossero rese protagoniste. Il Bel Paese ha reso omaggio alle sue campionesse in tutti i modi possibili e immaginabili, ma non è ancora finita qui. I festeggiamenti proseguono ed è più che lusinghiero, ciò che sta per accadere alle stelle dell’Italvolley, capeggiate da un incredibile Paola Egonu.
L’opposto di Cittadella, dallo scorso anno in forza al Vero Volley Milano, ci ha messo la firma. Non su un contratto che la porterà lontano da noi, giammai. Si è già regalata una parentesi all’estero, più precisamente in Turchia, e almeno per il momento non sembra che abbia alcuna intenzione di lasciare nuovamente l’Italia. Qui del resto ha trovato il successo, la gloria eterna, nonché l’amore, che per lei ha il volto e il sorriso del pallavolista Leonardo Puliti.
Paola Egonu, che cimelio: tutti a Losanna
Dov’è che ha messo la firma, vi starete, allora, legittimamente chiedendo. Bene, Paola l’ha messa in un “luogo” insolito”, su uno dei cimeli che, da questo momento in poi, saranno custoditi tra le teche del Museo Olimpico di Losanna.
Tutte le ragazze protagoniste dell’impresa azzurra hanno firmato il pallone della finale di Parigi 2024, che si è conclusa con la vittoria per 3 set a 0 contro gli Stati Uniti. Non solo: accanto ad esso ci sarà anche la maglia firmata dalla Egonu, uno dei pezzi forti della collezione relativa ai Giochi che si sono disputati al di là delle Alpi nelle scorse settimane.
Inaugurato nel 1993, il museo svizzero si sviluppa su una superficie di 3mila metri quadrati e vanta alcuni dei pezzi più pregiati delle ultime edizioni delle Olimpiadi. Inclusa, appunto, la maglia che Paola si è sfilata al termine della gara, perché venisse conservata a Losanna. Motivo in più per visitarlo e fare un tuffo nella storia dei Giochi.