Bufera Sinner, dopo la positività al doping e la mancata squalifica si sono scatenate le polemiche contro il tennista azzurro. Ecco altre reazioni
Jannik Sinner è pronto a scendere in campo agli Us Open, alla ricerca del secondo Slam della sua carriera dopo la vittoria nel Masters 1000 di Cincinnati. Ma ovviamente le polemiche dopo il doppio risultato positivo all’antidoping e la mancata squalifica è ancora aperta.
Reazioni per il numero uno del Mondo ne sono arrivate da tutte le parti. Chi ovviamente – anche noi – crediamo sia giusto così perché non ha nessuna colpa e perché la quantità era infinitesimale. Chi invece ha detto che vengono usati due pesi e due misure. Vabbè, si sapeva che tutto questo avrebbe creato enormi polemiche. E sono stati molti quelli che hanno commentato la notizia. In tutto questo ci ha pensato anche Marco Bortolotti, doppista italiano numero 87 del ranking che ha rilasciato un’interessante intervista alla Gazzetta dello Sport. L’azzurro nello scorso mese di febbraio è stato scagionato da un’accusa di doping dopo 8 giorni.
Bufera Sinner, le parole di Bortolotti
“Jannik starà vivendo giornate molto stressanti. È un danno enorme per la tua immagine: quando è successo a me ho subito pensato che avrei avuto difficoltà nel diventare allenatore, quello che vorrei fare. In questi mesi mi sono informato molto, parlando anche con specialisti e seguendo lezioni da parte dell’antidoping: posso dire che un doping volontario con il Clostebol è da imbecilli. Non è uno steroide che ti dopa, ma – se vieni a contatto – potresti essere colpevole. È quello che è accaduto a Sinner, ma anche a me. Né Jannik né il fisioterapista erano consapevoli di quello che stava succedendo. Ne sono convinto al 1000%”.
Quando i test di laboratorio confermano la versione offerta, è difficile che accada. È assurdo perché è tutta gente invidiosa, che non sa di cosa stiamo parlando. Anche io, che ci sono passato, non so ancora esattamente cosa sia il Clostebol. Mi sono informato tanto e adesso penso di aver più diritto di parola di Kyrgios, che si esprime senza aver alcuna idea”. Insomma, parole che spiegano meglio quello che è successo a Jannik e che può capitare a tutti. Ci saranno ancora polemiche, lo sappiamo, ma devono finire presto e si deve tornare a parlare solo di tennis. Difficile, a dire il vero.